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"Solo chiacchiere e distintivo". Così Giletti si difende da De Luca

Giada Oricchio
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A “Non è l’Arena”, il talk sull’attualità di LA7, Massimo Giletti si difende dall’accusa di “sciacallaggio mediatico” mossagli dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca: “Numeri alla mano, lei, caro sceriffo, è solo chiacchiere e distintivo”.

Dopo il servizio sulla gestione della pandemia da Coronavirus in Campania, nella puntata di “Non è l’Arena” di domenica 22 novembre, Massimo Giletti imbraccia lo scudo e respinge al mittente le accuse di “sciacallaggio mediatico” e l’ipotesi di querela: “L’insulto è pesante, ne va della credibilità del programma, e voglio rispondere. Nel 2019 De Luca dice che nel piano regionale ci sono 621 posti in Terapia Intensiva, un anno dopo dice che sono 320. Io chiesi se i primi erano ideali cioè programmati o se esistevano cioè erano reali. Non ho dato nulla di assoluto, ho posto domande da giornalista”. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, si schiera con Giletti: “Se De Luca la querela, mi inserisca tra i querelati.  Non c’è chiarezza sui numeri, a oggi possiamo dire che quelle Terapie non ci sono, ma sono attivabili cioè stai dicendo a un paziente che quel posto letto in realtà non esiste, però serve a far cambiare il colore della Regione”. Ma Massimo Giletti è on fire su De Luca e smentisce il comunicato della Regione Campania punto per punto partendo dai 163,8 milioni di euro di fondi del Governo erogati a favore della Campania che però, secondo la Regione, non sarebbero arrivati. Giletti ha scoperto che la cifra arrivata nelle casse controllate da Vincenzo De Luca è molto, molto più alta: 178 milioni per ristori e mancati tributi, 120 milioni di euro per la chiusura di un contenzioso, quasi 30 milioni per anticipi liquidità  e circa 46 milioni per sospensione mutui. In totale lo Stato ha erogato alla Campania 621 milioni più i famosi 246 milioni di fondi confermati anche da Palazzo Santa Lucia. Il giornalista-conduttore di “Non è l’Arena” ha dato l’affondo: “Ho scoperto che quando lo Stato stanzia un finanziamento è come se fosse già nella disponibilità della Regione. Non sono soldi promessi, sono reali. Al MEF mi hanno detto che è come se quella cifra fosse già nella disponibilità. Quindi i finanziamenti dati a De Luca non sono 246 milioni ma 621 più i 163 che mancherebbero all’appello. De Luca non dice la verità!”. Il Vice Ministro alla Sanità, Pierpaolo Sileri, non solo conferma i numeri, ma aggiunge che sono state stanziate altre risorse minori e Giletti si infervora: “Di fronte a queste cifre, De Magistris cosa pensa? La politica gioca sulla pelle dei cittadini? Racconta che la Protezione civile e lo Stato non hanno fatto il loro dando solo 246 milioni e invece sono molti di più! De Luca, lo sceriffo… è solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo, invece di darmi dello sciacallo, dia i numeri corretti. Vi sono arrivati oltre 780 milioni di euro non 246! Credo che De Luca dovrà fare una bella rettifica”. Massimo Giletti è poi passato alla querelle sugli ospedali modulari: “Con posti pronti e disponibili, detta così significa tutto e niente”. Un servizio della trasmissione dimostra che gli ospedali Covid o funzionano per un terzo o fungono da deposito per i respiratori nuovi inusati, mentre tante famiglie denunciano che i propri cari muoiono senza la dovuta assistenza nei nosocomi tra Caserta, Napoli e Salerno. Immagini che fanno promettere al Vice Ministro Sileri un’ispezione: “Sicuramente servirà una verifica. Se si dice che ci sono 24 posti letto, questi devono essere effettivi. Non è logico che non ci sia posto per gli attacchi dei respiratori, c’è da verificare. Con i numeri non si scherza perché in questo modo si leva un posto letto non Covid a chi ha un’altra patologia per renderlo Covid”. Giletti è molto colpito dal cinismo della situazione e per rendere l’idea e svegliare le coscienze, dà il classico pugno nello stomaco: “Lo sapete come si muore di Covid? Per insufficienza respiratoria acuta, per soffocamento. Un respiratore è vita, un ventilatore è vita, un posto di Terapia sub intensiva è vita, e se uno gioca su questi numeri deve assumersene la responsabilità. Ci hanno impedito di entrare in quegli ospedali modulari, noi lo vogliamo fare, lo dobbiamo ai cittadini campani! Non è da Stato di diritto che i medici o gli infermieri campani rilascino dichiarazioni solo a volto coperto o voce distorta. In Campania c’è una oggettiva difficoltà a reperire informazioni”. A sua volta, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, denuncia: “I conti dei morti a Napoli non tornano, un giorno le ASL ne danno uno o due e poi ci sono giorni con 40 o 80 morti. E le farmacie lamentano mancanza di ossigeno, forse la confusione sui colori è stata creata ad arte perché i posti letto non esistono”. Ma non è finita perché il giornalista scopre un altro vaso di Pandora, quello della mancanza di personale medico denunciata da De Luca. Sono sempre i numeri a suscitare scalpore: la Protezione Civile ha messo a disposizione della Campania 11.540 persone tra medici e amministrativi, ma la Regione ne ha contattati e contrattualizzati appena 92, un numero irrisorio, se non irrispettoso per i contagiati da Covid-19. Giletti specifica: “Degli 11.540 persone disponibili, sono stati contattati 30 medici, 28 infermieri, 22 assistenti sanitari, 12 amministrativi, 0 studenti. Totale 92. E’ nelle facoltà della Regione fare così, ma basta attaccare lo Stato centrale! La responsabilità sanitaria è della Regione! Lei, De Luca è anche commissario, è lei che decide”. Smontata come un mobile Ikea anche l’affermazione che i tamponi in Campania si facciano in un giorno. Un servizio di “Non è l’Arena” dimostra che i tempi medi di attesa sono 25 giorni, mentre il direttore di TPI, Giulio Gambino, che ha scoperto il caso dei falsi tamponi negativi, rivela che stranamente l’appalto per il servizio dei tamponi è assegnato sempre alla stessa azienda. Massimo Giletti chiude il duello a distanza con De Luca telefonando in diretta a Paolo Russo, portavoce del presidente della Regione: “Non risponde nemmeno oggi, forse perché la Regione ci vuole querelare, ma una settimana fa non rispondeva lo stesso. Visto che date i numeri dovete avere il coraggio di dire che ci sbagliamo, qui o altrove in tv”.

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