il pasticciaccio della sanità
In Calabria Strada in salita. Conte sceglie Gaudio
Ma quale tandem. Gino Strada non ci sta a fare il guardone in Calabria e spazza via le voci su una delega speciale al fianco dell’ex rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, che almeno è nativo di Cosenza. Il fondatore di Emergency ha stroncato l’ipotesi dell’accoppiata con Gaudio in modo netto, ieri sera su Facebook. «Apprendo dai media che ci sarebbe un tandem Gaudio-Strada a guidare la sanità in Calabria. Questo tandem semplicemente non esiste. Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini». Per poi manifestare il proprio disagio: «Sono abituato a comunicare quando faccio le cose - a volte anche dopo averle fatte - quindi mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire». Certo, gli ha fatto piacere che il governo abbia pensato anche a lui, ma non può essere un caso se nel comunicato finale del consiglio dei ministri di ieri non si sia fatto proprio alcun riferimento al nome di Strada. Strada in salita, si potrebbe dire, per la sanità calabrese. Ma non solo.
Tanto per non farsi mancare nulla, ieri è stata anche la giornata dei dossier. E si è appreso – ma la notizia non è nuova – che l’ex rettore di Roma, poi diventato consulente del ministro dell’università Manfredi, risulta indagato a Catania in una storia di concorsi pubblici. Ma a quanto pare sarebbe vicino all’archiviazione. Serve però a capire il clima, anche alla luce delle forti pressioni per le quali i Cinque stelle premevano invece per nominare direttamente Gino Strada come commissario. Certo è che tutta la vicenda è stata gestita nel segno del pasticcio. Prima le rocambolesche dimissioni del generale Saverio Cotticelli, che ieri mattina si è presentato dal procuratore Gratteri per presentare l’annunciata «denuncia»; poi quelle di Zuccatelli per le sue uscite antimascherine, su «consiglio» del ministro Speranza; infine, le tifoserie di maggioranza spaccate su Strada sì Strada no con la soluzione di Gaudio, uomo legato al Pd ma certo non sgradito alla regione Calabria proprio per le sue origini natìe. Il dubbio riguarda la scelta di due personalità al prezzo di uno. Non volevano l’uomo solo al comando e hanno raddoppiato la posta, anche considerando che certo uno come Gino Strada – e la sua nota lo ha ribadito - non può starci a fare da semplice tappabuchi.
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Contro Gaudio non si fa girare solo la notizia dell’inchiesta, ma addirittura una vecchia petizione via internet nella quale lo si invitava a scusarsi con La Sapienza per aver partecipato, in veste di giurato, ad un lontano concorso di bellezza Miss Università «provocando profondo sdegno tra le ricercatrici e le docenti dell'ateneo». Gli rinfacciarono «una scandalosa macchia sull’ateneo che lei è stato eletto a guidare». Ovviamente, non accadde nulla di sostanziale.
Adesso si vedrà anche quanto durerà la protesta un po’ di maniera dei Cinque stelle di Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia e persino delle Sardine. In gioco potrebbe esserci addirittura la bocciatura del decreto Calabria, ma in molti sono pronti a scommettere sull’ennesima retromarcia pentastellata. Anche se lo stesso Morra non ha certamente usato parole tenere: «Il professor Gaudio, ex Rettore dell’università Sapienza, sarà sicuramente persona validissima, ma in Calabria, per tanti differenti motivi - tra questi la necessità di combattere con radicalità la ’ndrangheta con le sue infiltrazioni nelle aziende sanitarie - non va bene. Ci aspettiamo che Gino Strada, per tutto quel che simbolicamente rappresenta, venga a svolgere un ruolo formidabile nell’opera di risanamento della sanità calabrese». Il che equivale a dire che con il professor Gaudio le cosche non hanno nulla da temere. E detto dal presidente dell’Antimafia non è sicuramente il miglior tributo di accoglienza istituzionale.