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Il vaccino antinfluenzale c'è solo per i politici

Alberto Di Majo
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Tanti italiani non sono riusciti ancora a fare il vaccino anti-influenzale perché i medici di base non lo hanno a disposizione o ne hanno poche dosi, invece per i parlamentari è garantito. Basta mandare una email e prenotarsi. Stessa storia anche per il tampone rapido Covid. Entrambi sono gratis, compresi nella convenzione che Montecitorio e Palazzo Madama hanno sottoscritto con il Policlinico Gemelli. Possono prenotarsi per i test anche gli assistenti parlamentari, i dipendenti e i giornalisti che frequentano la Camera e il Senato.

Per quanto riguarda Montecitorio, il vaccino si fa nell’edificio che si trova in via del Parlamento mentre il tampone a Palazzo San Macuto, in via del Seminario. Al Senato le visite si svolgono a Palazzo Cenci, nelle sale che danno sul cortile, il martedì dalle 14 alle 17 e il mercoledì dalle 9 alle 12.

Il questore della Camera, Edmondo Cirielli, non si stupisce: «È un servizio che noi paghiamo con l’assicurazione a cui versiamo 500 euro al mese ma abbiamo ritenuto di renderlo gratuito, dunque a spese di Montecitorio, per funzionari, assistenti e giornalisti. Proprio tra questi ultimi sono stati già 45 quelli che l’hanno fatto. Del resto, è una questione di sicurezza». Giusto, peccato che ci siano tanti cittadini, soprattutto anziani, che non frequentano né la Camera né il Senato e che ancora stanno aspettando di vaccinarsi perché le dosi scarseggiano.

Nel Lazio l’ordinanza del governatore Nicola Zingaretti stabiliva l’avvio della campagna il 15 settembre ma c’è stato un ritardo di venti giorni nella fornitura. Peraltro la distribuzione non è stata omogenea (alcuni medici di base hanno avuto le dosi, altri no) e, dunque, la ricerca del vaccino anti-influenzale è diventata molto complicata. Più semplice, invece, almeno negli ultimi giorni, mettersi in lista per il tampone rapido dopo le file chilometriche e le ore di attesa in auto che hanno dovuto sopportare i cittadini. Senatori e deputati, al contrario, hanno potuto contare su un’organizzazione rigorosa, basti pensare che all’inizio dell’emergenza era possibile fare il tampone “molecolare” a Palazzo Madama che fu preso d’assalto pure dai deputati. Poi il servizio è stato esteso a Montecitorio e tutti gli inquilini hanno tirato un sospiro di sollievo.

Mentre i medici continuano a protestare: «Diciotto milioni di dosi di vaccino anti-influenzale (quelle che sarebbero già state consegnate, ndr) bastano a coprire solo i malati cronici in Italia» ha detto ieri il presidente della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), Silvestro Scotti, rispondendo a Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute e componente del Comitato tecnico scientifico, che aveva minimizzato l’allarme. «Da Nord a Sud - ha precisato Scotti - arrivano le segnalazioni dei medici di famiglia che dicono di non avere dosi a sufficienza». Ovviamente in questa corsa al vaccino, peraltro prevedibile considerata la pandemia che stiamo affrontando, i più deboli rischiano di pagare il conto più salato  .

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