Non è l'Arena, Salvini stende De Luca: piccolo uomo. Caso Campania, Giletti chiama ma il portavoce...
Matteo Salvini, il segretario della Lega, in collegamento con “Non è l’Arena”, il talk di approfondimento politico di Massimo Giletti su La7, attacca Vincenzo De Luca: “E’ un piccolo uomo, nemmeno gli rispondo”. Giletti chiama in diretta il portavoce del presidente della Campania per fare chiarezza, ma il telefono piange: nessuna risposta. In studio il direttore de Il Tempo , Franco Bechis, e Tommaso Labbate del Corriere della Sera.
Massimo Giletti tratta il caso Campania sugli strani numeri delle Terapie Intensive, l’incredibile velocità nell’eseguire i tamponi (un giorno!), le migliaia di euro spesi al giorno per avere posti letto a disposizione nelle cliniche private, ma vuoti e sulle risorse del Governo che secondo Paolo Russo, portavoce del governatore Vincenzo De Luca non sarebbero mai arrivati.
Salvini spiega: “Qua c’è una malattia da sconfiggere che fa male alla salute e alla socialità, ci sono milioni di lavoratori dietro il cambio di colore delle Regioni, ci sono migliaia di imprese che fatturano o non fatturano. Sullo sfondo c’è ancora la nostra richiesta di spostare la dichiarazione dei redditi fissata a fine novembre, con che animo chi guarda ora la televisione pensa che il 30 novembre deve pagare Irap e Iva. I cittadini chiedono di essere informati per tempo, non puoi chiudere tutto in 14 ore! Mentre ero in attesa del tuo collegamento, mi ha chiamato un imprenditore dalla Calabria e mi ha detto ‘dica a Giletti che abbiamo strutture sanitarie pronte da anni e chiuse’. Perché la Calabria non può essere gestita dai calabresi, ma deve essere gestita da decenni da commissari governativi?”. E affonda su Vincenzo De Luca: “Non mi mettete sullo stesso piano di De Luca, ha passato l’estate a insultarmi dandomi del caprone e del venditore di cocco. E’ un piccolo uomo e non voglio parlare di lui. Mi dispiace quell’immagine dell’uomo morto in bagno al Cardarelli che ha fatto il giro del mondo. Questa estate, io sono andato all’ospedale Covid e ho chiesto come funzionava e mi è arrivata una sequela di insulti".
Massimo Giletti usa il "gancio" e richiama Paolo Russo, il portavoce di De Luca, che ha dichiarato che non sono mai arrivati i soldi promessi dal Governo per aumentare le Terapie Intensive, ma i fatti lo avrebbero smentito. Il giornalista fa squillare il cellulare in diretta, ma Russo non risponde e Giletti tira una frecciatina: "Forse non sa cosa dire, non deve aver ricevuto l'autorizzazione".
Poi Salvini torna sulla pandemia: "Visto che la maggior parte dei contagiati sono asintomatici, mi chiedo perché non trattare i malati a casa con l’idrossiclorichina? Costa 5-6 euro e aiuta in combinazione con altri farmaci. Forse costa troppo poco?”. Tommaso Labate, giornalista de “il Corriere della Sera”, gli domanda se lui in prima persona o per un suo familiare la userebbe e Salvini non ha dubbi: “Sì, io mi affiderei a questo farmaco. Ci sono fior di primari che lo usano. Ma perché il governo non permette i tamponi a domicilio? Invece di pensare al bonus monopattini o dei banchi a rotelle?”. All’osservazione che anche il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha preso decisioni discutibili, Matteo Salvini replica secco: “Il tiro a Fontana e alla Lombardia è uno sport generale. Piuttosto c’è un commissario: Arcuri. Che problemi ha risolto? Zero. Zero, ma in questo periodo storico in Italia meno fai e più vieni promosso. E vogliamo parlare della manovra economica? Non è ancora arrivata e io a chi faccio le mie proposte? Le soluzioni concrete sono il taglio dell’Iva e delle bollette. Oggi a metà novembre dico che servono cure e tamponi a domicilio e sospensione delle scadenze fiscali. per Conte la collaborazione è la telefonata 5 minuti prima di fare la conferenza stampa del sabato sera”.
Perché l’Inps a metà novembre non ha ancora pagato la cassa integrazione?" In studio, il direttore de “Il Tempo”, Franco Bechis osserva: “Stanno facendo una partita di giro tra un decreto e l’altro. Non avendo preso altri soldi, hanno levato da lì e messi nei ristori. L’umore delle Regioni è nero, difficile capire quanto sia vero e quanto finzione perché c’è qualcuno che ci gioca dentro, come ad esempio la Campania, qui è stata un po’ una sceneggiata".