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Orlando schizofrenico: chiude le scuole la sera, le riapre la mattina. E la Lega attacca

Ordinanza capovolte in dodici ore. Perché?

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Clamoroso dietrofront del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che nel giro di meno di 24 ore ha cambiato il provvedimento sulle scuole, la cui chiusura - a partire da lunedì prossimo - era stata annunciata nella serata di ieri ed è stata improvvisamente revocata stamattina, senza che sia ben chiaro cosa possa essere cambiato in una notte per giustificare il dietrofront.

Solo ieri sera Orlando aveva parlato di "decisione presa con sofferenza perché sono conscio che la didattica a distanza, per quanto possa essere svolta con professionalità e passione, non può garantire quel rapporto umano fra docenti e studenti e quel rapporto di socialità fra i giovani che sono parte integrante del processo di apprendimento. Ma proprio perché siamo di fronte ad una emergenza sanitaria, devo assumermi la responsabilità di questo provvedimento che mira a ridurre gli spostamenti in città e a limitare quindi il rischio che i contagi continuino a salire portando ulteriore appesantimento per il sistema sanitario e sui medici già allo stremo”. 

Stamattina, poi, il passo indietro: "Ho sospeso la firma dell'ordinanza - ha affermato Orlando - dopo le rassicurazioni avute dai ministri Speranza e Azzolina e dal presidente della Regione Musumeci".

Attacchi al sindaco sono arrivati dalla Lega: "È intollerabile che il sindaco della quinta città d'Italia annunci la chiusura delle scuole dell'obbligo e dopo meno di 12 ore annunci che non le chiuderà più, perché ha ricevuto delle rassicurazioni dal ministro e dal presidente della Regione. Rassicurazioni che, immaginiamo, avrebbe potuto ottenere anche senza fare proclami di chiusura. In questo modo sta soltanto mettendo ulteriore confusione e preoccupazione nella mente dei palermitani, che già lo sono di loro, per la situazione che stanno vivendo. È evidente che Orlando è politicamente confuso, non riesce a gestire questa emergenza, e deve farsi da parte. Qualcuno dei suoi deve dirglielo per il bene suo e di tutta la città di Palermo. Magari potrebbero suggerirglielo proprio quei consiglieri comunali che, qualche settimana, fa non hanno votato la sua sfiducia e non hanno permesso alla città di liberarsi politicamente di lui" ha detto l'esponente del Carroccio locale, Gelarda.

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