la denuncia di sergio marchi
Trasporto pubblico da terzo mondo. Roma è maglia nera
A Roma il trasporto pubblico da maglia nera. Sergio Marchi lo denuncia sul sito 7Colli dove riporta i dati di un rapporto Aci, Atac e Agenzia per il monitoraggio dei servizi pubblici locali ripreso da Legambiente. "Roma è maglia nera per la quantità delle macchine che circolano in strada - scrive Sergio Marchi su 7Colli - Secondo calcoli attendibili, per 2 milioni e mezzo di abitanti sarebbero immatricolate quasi 1 milione e mezzo di autovetture. E circa 400 mila tra motociclette e scooter. Con un rapporto tra residenti e mezzi di trasporto privati che non ha eguali in tutta Europa. E anche l’annunciata rivoluzione grillina basata sulla "mobilità dolce" stenta a decollare. Il lancio dei monopattini elettrici è stato un mezzo flop, soprattutto per la mancanza di regole. E per i rischi che in una città come Roma si corrono ad andare in giro con questo piccolo e instabile mezzo a due ruote. E anche con le ciclabili non è andata meglio. Meno di 15 chilometri di nuove piste realizzate, quando le premesse – e le promesse – erano ben altre".
Marchi riporta le parole di Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. "I mezzi pubblici non sono mai stati il fiore all’occhiello della città di Roma. Ma in questi ultimi anni abbiamo assistito a un vero e proprio tracollo. Questo il giudizio severo espresso dal presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi. Che già aveva avuto modo di polemizzare con la sindaca Raggi sulla decisione di riaprire i varchi della ZTL durante il primo lockdown - prosegue Marchi su 7Colli - E che ora torna all’attacco sulla situazione sconfortante del trasporto pubblico. Con una crescente disaffezione degli utenti. E con dei tempi di percorrenza da lumaca. Per una velocità commerciale di appena 10km/h dei tram e delle metropolitane. Che sale – si fa per dire – a 13 per il trasporto su gomma. Circa il 60% in meno della media italiana". In compenso, però, sulle strade aumentano gli autovelox, tanto a pagare sono sempre i romani.