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Sciopero della fame contro le chiusure di Conte. La protesta entra a Montecitorio

Uno sciopero della fame contro le chiusure di Conte. La protesta contro il Dpcm anti-Covid entra a Montecitorio. «Siamo increduli - ha detto Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d'Italia e ristoratore - di fronte al nuovo Dpcm che fucila un settore già in estrema difficoltà. Ci aspettavamo che non ci si accanisse contro un settore. Nulla viene detto su come questo settore possa essere ristorato». «Rimaniamo a Montecitorio - ha aggiunto Trancassini - nella sala del gruppo, a disposizione 24 ore. È una battaglia di dignità e di prospettiva». E gli fa eco Salvatore Caiata «Abbiamo deciso di cominciare uno sciopero della fame. Stiamo semplicemente anticipando quello che succederà ai nostri colleghi e chiediamo a Conte di venire immediatamente in Aula. Finiscano le passerelle e cominci l’aspetto istituzionale nelle opportune sedi, e cioè il Parlamento. Ci aspettiamo che venga con le soluzioni». Lo ha detto il deputato di FdI Salvatore Caiata, anche a nome dei suoi colleghi Paolo Trancassini e Riccardo Zucconi, in rappresentanza di chi, come loro, ha delle attività di ristorazione.

 

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