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In migliaia al concorso mentre le Regioni chiudono. Il Pd non ne può più della Azzolina

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Lucia Azzolina tira avanti per la sua strada e domani mattina alle 8 in punto il concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado, riservato agli insegnanti che hanno già almeno 36 mesi di servizio prenderà regolarmente il via. A bando ci sono ben 32mila posti per oltre 64mila candidati. Non tutti i partecipanti svolgeranno la prova domani, ci sarà una suddivisione per classi di concorso e su più giornate con le prove che andranno avanti fino al prossimo 16 novembre. Il primo scaglione è composto da 1.645 persone suddivise in 171 aule sparse su tutto il territorio nazionale. Il protocollo di sicurezza, precisano dal ministero, sarà «preciso e rigido».

 

Il distanziamento fisico sarà garantito, i candidati e gli addetti ai controlli indosseranno sempre la mascherina, saranno disponibili prodotti igienizzanti per le mani, i partecipanti avranno accesso alle aule uno alla volta e sarà loro misurata la temperatura. Gli spazi utilizzati saranno tutti igienizzati prima e dopo le prove. I candidati, durante la fase di organizzazione delle prove, sono stati distribuiti in rapporto alla capienza delle aule utilizzate, garantendo sempre il massimo distanziamento e la massima sicurezza, con una media di 10 candidati per aula. Un ulteriore via libera è arrivato dal Tar del Lazio che ha rigettato l’istanza di sospensiva. Nel provvedimento firmato da Giuseppe Sapone, presidente della terza sezione bis si legge che «non sussistono i presupposti» in quanto «il calendario della prove di esame è stato previsto sulla base di accurate indagini della situazione sanitaria esistente e tenuto conto delle necessarie misure finalizzate a garantire la sicurezza dei partecipanti».

 

Le acque comunque restano molto agitate, pure all’interno della maggioranza. Secondo il Pd l’ostinazione di Azzolina in una situazione di escalation della pandemia è «gravissima». Una vera e propria «forzatura portata avanti contro ogni buon senso e contro ogni ragionevolezza». Per i dem la ministra si sta assumendo « una responsabilità enorme, mettendo a rischio la salute di oltre 60mila partecipanti, del personale impegnato nello svolgimento delle prove, delle loro famiglie». E contro Azzolina sparano a zero pure i sindacati della settore. «Come è possibile pensare che migliaia di persone possano partecipare a un concorso con numeri dell’epidemia così vasti?», si chiedono parlando di una scuola «al capolinea» e di una ministra che manca di «attenzione e dialogo».

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