che bordata
Giannini randella l'assessore del Lazio: Zingaretti dovrebbe cacciare D'Amato
Una bordata del genere magari Alessio D’Amato non se l’aspettava. Ma l’assessore alla sanità della regione Lazio – col tratto di arroganza che lo caratterizza – se l’è davvero cercata. E ieri si è fatto suonare non da pericolosi sovranisti o oppositori di destra, ma addirittura da una delle firme più conosciute del giornalismo, il direttore de La Stampa, Massimo Giannini. Che, grosso modo, dovrebbe essere di sinistra esattamente come l’esponente della giunta Zingaretti.
Nei giorni scorsi si è appreso che anche Giannini è stato colpito dal Covid ed è stato ricoverato in condizioni non certo ideali, come ha raccontato sulla prima pagina del suo giornale, probabilmente proprio dall’ospedale.
Il direttore de La Stampa ha chiesto a Zingaretti di “cacciare D’Amato domattina stessa”, per la gestione dilettantesca della Regione Lazio contro la pandemia. Giannini, che da due settimane è ricoverato in terapia intensiva per il Covid-19, ha affossato l’assessore e la giunta di centrosinistra in poche righe.
«L’odissea tamponi al Drive in – scrive Giannini – è una vergogna nazionale, in una regione come il Lazio dura da mesi e ancora non è chiaro quali strutture private siano abilitate a fare che cosa, tra antigienici e molecolari, e mentre famiglie con bambini fanno le file di notte in automobile, un assessore, che Zingaretti farebbe bene a cacciare domattina stessa, vaneggia di psicosi: di chi è la colpa?».
Il giornalista documenta una situazione allarmante. Non parla più da una comoda poltrona in redazione o da un salotto televisivo, ma dal letto di un ospedale romano. Ha colto la differenza e ha messo a nudo il bluff del governo e della regione Lazio.
Da 5 giorni il direttore si trova in terapia intensiva. «Da essere 16, per lo più ultrasessantenni sono diventati 54. In prevalenza cinquantenni. A parte me, e un’altra decina di più fortunati, sono tutti in condizioni assai gravi: sedati, intubati, pronati». Poi, conclude con un’amara denuncia che smaschera i proclami di Speranza, D’Amato e compagnia cantante. «L’ho scritto da sano e lo ripeto da malato: le cose non stanno andando come avrebbero dovuto».
Il 5 ottobre, Giannini aveva annunciato di essere stato contagiato. «Dopo un sabato di tosse, ieri ho fatto un tampone e sono positivo al Covid 19». Così, in un tweet il direttore della Stampa. «Ringrazio tutti per l’affetto, al giornale ci stiamo organizzando e domani ci saremo come sempre e più di sempre. Ma attenti: il virus c’è, usiamo tutte le precauzioni. Solo così andrà tutto bene».