Calenda e il Pd, come andrà a finire a Roma. Storace svela il retroscena
Alla fine il Pd se lo dovrà accollare Carlo Calenda, candidato alla poltrona di sindaco di Roma. Ma, come nel suo stile, l'ex ministro vuole tutti ai suoi piedi. "Meno male che non sono più impegnato attivamente in politica, altrimenti una sfida con quel presuntuoso di Carlo Calenda l’avrei ingaggiata volentieri, se fosse toccata a me", commenta Francesco Storace sul sito 7Colli. "Ma per me va bene chiunque gli si contrapporrà da destra: ci sono molti campioni del consenso che possono farcela. Perché è davvero insopportabile uno che vuole tutti ai suoi piedi", scrive il vicedirettore de Il Tempo che dedica un articolo allo spettacolo "deprimente" andato in onda ieri sera a Che tempo che fa da Fabio Fazio.
Calenda in Campidoglio tradirà anche i romani
"Una passerella per elezioni che ci saranno in primavera mentre il popolo attendeva notizie sul Covid. Servizio pubblico lo chiamano", è la stoccata di Storace che continua: "Deprimente anche per i suoi compagni di barricata, se davvero Calenda sarà il candidato del Pd nella sfida per il Campidoglio. Ma vi pare? Quelli aspettano le primarie e lui se ne va in televisione. Dice che con il Covid le primarie non si possono fare, ma lui approfitta della Rai che manteniamo tutti noi, compresi quelli che non lo votano e quelli che non lo sopportano nel suo schieramento. È la prova che la politica si è ridotta solo alla parola 'io' e rifugge il 'noi' con cui si formavano le comunità, che si univano per ideali e non per personalismi. Calenda è l’emblema di questo modo di rapportarsi alla pubblica opinione, con la spettacolarizzazione di se stessi, lontani dal confronto popolare e dal radicamento territoriale".
"Mi candido a sindaco di Roma". Calenda lo annuncia da Fazio e prega il Pd
Insomma, alla fine probabilmente Calenda "sarà proprio il candidato del Pd che, volente o nolente, se lo dovrà caricare perché Nicola Zingaretti vuol chiudere la pratica Roma. E in fondo se perde Calenda 'non è uno di noi', confidano negli ambienti vicini al segretario, anche se la voglia di assessorati e poltrone della Capitale è enorme".
"Sta al centrodestra trovare la candidatura adatta. L’auspicio è che si muovano in fretta, perché è bene non lasciare tempo eccessivo all’avversario - conclude Storace - Roma è troppo importante per gettarla in balia della trattativa complessiva su tutte le grandi città. Per una volta, parlate solo di questa nostra meravigliosa Capitale d’Italia. Se lo meritano tutti quei cittadini che sognano una svolta autentica e profonda".