emergenza e covid

La Meloni smaschera Conte: racconto falsato, cosa è successo in Parlamento

Sul Covid e sulle misure approvate il governo di Giuseppe Conte dà un "racconto falsato": Giorgia Meloni svela i retroscena dei voti sullo stato di emergenza a margine del vertice di centrodestra. "La ragione della maggioranza per la quale non è riuscita a far approvare le misure anti Covid è un racconto falsato. Perché il numero dei contagiati in Parlamento e alla Camera sono molto inferiori alle assenze nella maggioranza. Noi abbiamo deciso di non garantire il numero legale non perché non fossimo responsabili sulle mascherine - spiega la leader di Fratelli d'Italia - ma perché il governo ha tentato surrettiziamente di infilare in una risoluzione sulle mascherine una proroga dello stato di emergenza per la quale minimo chiedevamo che Conte venisse in aula a riferirci e a spiegarci per le quali motivi vuole essere l’unica Nazione al mondo che proroga lo stato d’emergenza per oltre un anno, cosa che non è prevista neanche in caso di guerra".

 

  

I problemi con la maggioranza sono quelli di quattro mesi fa: "Conte e Zingaretti manifestano l’intenzione di collaborare con l’opposizione a voi", dice la Meloni  ai giornalisti, "ma mai all’opposizione. Fdi dall’inizio del Covid ha formalizzato da sola una cosa come 2.000 proposte, nessuna di queste è stata accolta. Anche sul Recovery Fund, quando sono arrivate le linee guida del governo, ci hanno chiesto in due giorni durante lo spoglio elettorale di mandare le nostre valutazioni, come Fdi avevamo chiesto di aggiungere altri quattro capitoli ai 6 individuati dal governo: natalità, sicurezza tutela del marchio e ricostruzione delle zone terremotate. E non sono stati presi in considerazione. Quindi se prima o poi ci dicono anche concretamente come funziona questa disponibilità saremo grati".

 

Sulle strategie del centrodestra per le Amministrative la leader di Fratelli d'Italia ha spiegato: "Abbiamo stabilito un metodo. Non si parte dai partiti ma dai candidati, da persone che possano rappresentare proposte vincenti e credibili, anche guardando al di fuori dei partiti, quando necessario, espressione della società civile. L’obiettivo è lavorare velocemente, e spero che entro novembre avremo tutti i candidati delle grandi città. Vogliamo lavorare bene e velocemente e c’è grande compattezza nel centrodestra".