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Guerra nucleare nel M5s

Pietro De Leo
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A volte le feste di famiglia si trasformano in sanguinose rese dei conti tra parenti. E non ha fatto difetto al principio l’undicesimo anniversario dalla fondazione del Movimento 5 Stelle, caduto ieri, giorno di San Francesco. Su cui è piombato un lungo post sul Blog delle Stelle firmato Davide Casaleggio. In estrema sintesi lamenta una deviazione rispetto ai principi delle origini, quella di un movimento puramente «dal basso», e sembra preparare l’addio. Le righe vergate trasudano di resa dei conti. «Qualora, per qualche motivo, si avviasse la trasformazione in un partito, il nostro supporto non potrà più essere garantito, dal momento che non sarebbe più necessario poiché verrebbero meno tutti i principi, i valori e i pilastri sui quali si basa l’identità di un MoVimento di cittadini liberi». E aggiunge: «Per 15 anni ho prestato la mia attività gratuitamente per un’idea di partecipazione collettiva da parte dei cittadini alla vita del proprio Paese. Quando mi è stata offerta la guida di un ministero, ho rifiutato pensando che il ruolo di supporto del movimento fosse più importante. Ho sempre rispettato i ruoli anche quando non ero d’accordo con le scelte prese». Poi arriva un passaggio pesantissimo: «Ho dovuto sopportare insinuazioni, attacchi e calunnie nei miei confronti e nei confronti di mio padre anche da persone che grazie al nostro lavoro ricoprono oggi posizioni importanti».

 

 

Insomma, l’espettorazione di un disagio la cui portata politica viene sottolineata dal fatto che Alessandro Di Battista ha rilanciato sui social il post, con tanto di invito: «Vi consiglio di leggere». A sera, poi, un post del Comitato di garanzia dà la misura dell’incidente interno: «Il Blog delle Stelle è il canale ufficiale del M5s e Davide Casaleggio non ricopre alcuna carica nel Movimento 5 Stelle». Dunque il post di Casaleggio rappresenta «una sua iniziativa, personale e arbitraria, diffusa attraverso uno strumento di comunicazione ufficiale del Movimento 5 Stelle. Il fatto che il Blog delle Stelle sia gestito dall’associazione Rousseau non autorizza il suo presidente a utilizzarla per veicolare suoi messaggi personali non condivisi con gli organi del M5s». È questo il sigillo sulla giornata, cui fanno soltanto da sfondo le esternazioni di Grillo (che ricorda una frase di Casaleggio Padre sulle virtù di una «politica senza soldi»), di Di Maio («Abbiate fiducia in noi, abbiate fiducia nel cambiamento. Rimaniamo uniti e guardiamo avanti») e di Roberto Fico il quale riconosce che il Movimento «non potrà più essere quello delle origini». La mutazione è in corso, irreversibile, e nel cambio pelle qualcosa, o qualcuno, inevitabilmente andrà perduto. 

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