Mascherine imposte a tutti. E ai suoi dirigenti? Zingaretti deve qualche spiegazione
Almeno una cosa Nicola Zingaretti deve proprio spiegarla. Nel giorno in cui il governatore del Lazio impone mascherine obbligatorie all’aperto a tutti i cittadini della regione, nessuno sa ancora come è finita la festicciola di fine agosto nel palazzo di via Cristoforo Colombo, sede della presidenza e di molti assessorati.
In quei giorni – e Il Tempo l’ha raccontata senza che nessuno potesse smentirla – se ne andava dalla regione un importante dirigente, il direttore della Centrale Acquisti. Si svolse un rinfresco di saluto, ne uscì un caso di positività accertato e poi si parlò di altri ancora.
La festicciola in Regione finisce col tampone positivo
Fatto sta che di quella festicciola non si è saputo più nulla. Ad esempio, presidente: ci sono state conseguenze penali per chi organizzò un rinfresco in un palazzo dove per accedere si deve faticare non poco e i dipendenti stavano in smart working?
Imponiamo mascherine alla popolazione e lasciamo libertà di rinfresco ai dirigenti? La regione Lazio dovrebbe sapere che nello stato di emergenza ci sono cose che si possono fare a altre no. E quelle che non si possono fare hanno conseguenze sul piano giuridico. O è terra di nessuno?