caso hong kong

Arresto Joshua Wong, Conte e Di Maio da che parte stanno? FdI: l'Italia richiami subito l'ambasciatore

L'attivista di Hong Kong Joshua Wong, leader dell'opposizione al governo espressione di Pechino, è stato arrestato con l'accusa di "assembramento illegale". Fratelli d'Italia chiede alla Farnesina di richiamare l'ambasciatore italiano in Cina: "L'Italia di Giuseppe Conte e Luigi Di Maio da che parte sta?"

“Il presidente Conte e il ministro degli Esteri Di Maio da che parte stanno? Il titolare della Farnesina richiami il nostro ambasciatore italiano in Cina e convochi l’ambasciatore cinese in Italia", dichiara in una nota il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che ricorda di aver votato per Joshua Wong come giudice della Corte Costituzionale.

  

 

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"Questi continui attentati alla libertà individuale perpetrati dal regime comunista cinese, che oggi ha arrestato e poi liberato Josha Wong, dimostrano l’assoluto arbitrio della Cina che ha ancora una visione padronale dei suoi cittadini trattati da sudditi e ora cerca di estendere la sua violenza contro la persona umana anche all’isola felice di Hong Kong. L’Italia e l’Europa devono prendere una posizione chiara sulla Cina che continua a seminare terrore sull’isola di Hong Kong nell’indifferenza globale. Verso il dio denaro neoliberista, cui si può aderire in spregio ai valori occidentali come è capitato alla Cina entrando nell’Organizzazione mondiale del commercio, è evidentemente consentito ogni sacrificio", si legge nella nota.

"Schiavizzazione, massacro dell’ambiente, repressione del dissenso, limitazione della libertà, pena di morte, disconoscimento dell’autonomia del Tibet, standard igienico sanitari antitetici rispetto a quelli occidentali, gestione del Covid 19 irresponsabile devono modificare i rapporti tra Ue e Cina,  perché quando mancano lo stato di diritto e la democrazia, la libertà individuale diventa un reato e la trasparenza un orpello. E’ arrivato il momento di reagire a questa dittatura sanguinaria, non c’è bisogno di fare guerre, basta estromettere i cinesi dal WTO e chiarire che ci si può stare solo se si condividono i valori dell’Occidente”", dichiara il vicepresidente della Camera Rampelli.