l'intervista
Immigrazione, Trump e processo di Catania: Salvini a tutto campo sul Wsj
Matteo Salvini sul The Wall Street Journal. Il giornale pubblica un lungo colloquio con il leader della Lega. L’autore dell’articolo, Adam O’Neal, scrive: in quanto falco anti-immigrazione, Salvini potrebbe sembrare una versione più competente di un certo politico americano. Dice di Donald Trump: “Ero uno dei pochi politici italiani che credeva nella sua vittoria e che ha fatto il tifo per lui quattro anni fa. E continuo a credere che sia stato un buon presidente e spero che venga rieletto.”
I due la vedono allo stesso modo su immigrazione, molti temi fiscali e commerciali e Salvini ha un’affinità di cui si parla meno con la politica estera di Trump. “Su alcune questioni internazionali – come le relazioni con la Cina, con l’Iran e la stretta relazione con Israele – abbiamo la stessa identica opinione” dice. “Se io fossi primo ministro, Gerusalemme sarebbe riconosciuta come capitale di Israele dal mio governo e le relazioni con Cina e Iran sarebbero sospese”.
Il tuo browser non supporta il tag iframe
Nel colloquio, Salvini è gelido sul coinvolgimento di aziende italiane nel 5G cinese (“la Cina che controlla dati e reti italiane, assolutamente no”).
Il leader del centrodestra affronta anche il tema europeo: “Il nemico del sogno europeo è la burocrazia di Bruxelles. Non è Salvini. Questa burocrazia europea ha tradito il sogno europeo. Il trattato fondante della UE aveva stabilito la piena occupazione come sua priorità. Quindi il lavoro – che è teoricamente materia della sinistra, ma di cui i socialisti si sono dimenticati – la piena occupazione e, aggiungerei io, anche famiglia e immigrazione”.
Fondamentalmente, nota The Wall Street Journal, Salvini vuole “creare una rete europea diversa dall’asse franco-tedesco”.
C’è anche spazio per lunghe riflessioni su tasse ed economia: il segretario leghista rilancia su flat tax e Modello Genova per tagliare la burocrazia.
Il tuo browser non supporta il tag iframe
“L’unico modo per ripagare il debito è attraverso la crescita. Se le aziende chiudono, nessuno ripagherà il debito. Questa è la ragione per cui, ora più che mai, ci sarebbe bisogno della flat tax” dice Salvini.
Non mancano i passaggi sul processo di Catania che - ricorda il WSJ - potrebbe costargli fino a 15 anni: “Penso che il processo finirà in niente. Durante il mio mandato come ministro, abbiamo dimezzato il numero di morti e dispersi in mare”. Salvini scommette sul voto prima del 2023: “Più che i politici, sarà la società a far saltare questo governo”.