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Elezioni Regionali, Giorgia Meloni alza la posta: se vinciamo Colle valuti. E Zingaretti trema

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Si scaldano i motori per questa ultima settimana di campagna elettorale in vista delle elezioni Regionali del 20 e 21 settembre prossimo. La posta in gioco è altissima: 6 regioni da conquistare con l'intento di cambiare gli equilibri di potere a livello nazionale e andarlo poi a rivendicare. Lo dice Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: "Queste elezioni regionali possono segnare un'altra idea molto chiara di quello che i cittadini vorrebbero. Non mi aspetto che il Governo faccia niente, non mi aspetto che Conte, nel caso, prenda atto del fatto che i cittadini danno segnali di insofferenza verso di lui e verso il suo Governo. Non mi aspetto che questa valutazione la facciano PD e M5S, hanno dimostrato ampiamente di non avere a cuore quello che pensano gli italiani. Però ritengo che il Presidente della Repubblica una valutazione dovrebbe farla in caso di una vittoria importante del centrodestra".

Un cambio di passo che trova la dimostrazione plastica nel fatto che il centrodestra oggi abbia deciso - a sorpresa - di farsi immortalare unito e compatto a Vietri sul Mare, in provincia di Salerno, per sostenere Stefano Caldoro, competitor di Vincenzo De Luca per conquistare la poltrona di governatore della Campania. Ultimo sprint dal risultato ancora tutto da scrivere. E ci crede Antonio Tajani: "La partita si può vincere anche sette a zero. Dobbiamo dimostrare di essere sempre uniti". E se oggi i leader di coalizione si sono ritrovati in Campania, domani saranno ancora insieme a Bari in Puglia a spalleggiare Raffaele Fitto, candidato a battere l'uscente Michele Emiliano. Appuntamento fissato per le 18.30 al molo San Nicola.

Chi invece si trova già in Puglia è il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che serra le fila del centrosinistra: "Siamo l'unica alternativa per non far vincere Salvini e Meloni, per non far vincere le destre, ci dobbiamo mettere pancia a terra e lavorare, ci sono alleanze molto competitive". Dall'altra parte della barricata insomma il richiamo è lo stesso: "Il tema è ora unirsi e vincere, il risultato sarà una sorpresa per tutti". Stesso mood per il ministro dem, Francesco Boccia: "Sono convinto che i risultati delle elezioni saranno sorprendenti, a scapito di Salvini e Meloni. Il mio appello agli elettori: non fateci tornare ad un anno fa perché Salvini lo conoscete già, lo avete già sperimentato al Governo sulla pelle del Paese". A suonare la carica anche Matteo Renzi dalla Leopolda: "Non stiamo a piangerci addosso, lo dico anche agli amici della coalizione: basta con gli 'eh però i sondaggi'. Intanto nei sondaggi siamo in testa, però indipendentemente da questo bisogna ritrovare il gusto, l'entusiasmo, la passione, la grinta negli ultimi 8 giorni per andare a dire 'io faccio politica'".

E se Meloni sposta l'asse dal locale al nazionale, Salvini frena: "Il voto delle Regionali è un voto concreto, non politico, per le cose concrete. E ovunque vada sento una grande voglia di cambiamento, di concretezza". Luigi Di Maio, attivissimo su due fronti - quello del Referendum e delle regionali - getta acqua sul fuoco: "Noi siamo impegnati a fare i progetti per spendere al meglio i 209 miliardi" del Recovery fund, "ovviamente le elezioni regionali sono un appuntamento importante, ma io e tutti gli altri stiamo lavorando per il migliore dei risultati".

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