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Il Movimento 5 stelle perde pezzi. La deputata Piera Aiello dice addio: traditi tutti gli ideali

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Il Movimento "non mi rappresenta più", così i 5Stelle perdono un altro pezzo. È la deputata siciliana Piera Aiello, testimone di giustizia, che in un lungo post su Facebook illustra i motivi dell'addio. "Mi dimetto dal Movimento 5 Stelle, che non mi rappresenta più, continuando la mia attività di parlamentare (...). Non nascondo l'amarezza per tutto il lavoro che ho fatto, non solo in questi due anni da deputato ma anche negli anni quale semplice testimone di giustizia, lavoro vanificato da persone che non si sono mai occupate di antimafia con la formazione adeguata", spiega Aiello che puntualizza, anticipando le possibili critiche: "Faccio presente di essere in regola con le restituzioni e con la rendicontazione che il Movimento ha richiesto ai portavoce, soprattutto non sento in alcun modo di tradire i miei elettori i quali mi hanno conferito l'onore e l'onere di essere eletta alla Camera dei deputati sotto il simbolo del Movimento".

 

"Negli anni mi ero appassionata a Gianroberto Casaleggio, uno dei padri del Movimento 5 Stelle, per le sue idee innovative, in cui era palese la voglia di un cambiamento concreto nell'ambito politico. Tante sono le cose dette da Gianroberto Casaleggio, che condivido appieno e che hanno contribuito alla mia decisione di entrare in questa grande famiglia. Ho ritenuto opportuno fare questa premessa perché chiunque avesse deciso di candidarsi in nome di questi ideali avrebbe dovuto essere un cittadino modello, giusto e osservante delle regole e delle leggi e con una fedina penale limpida. Solo in questo caso il Movimento mi avrebbe rappresentata, anche perché negli anni si era battuto in nome della verità, della giustizia e della legalità affiancando i testimoni di giustizia e addirittura accompagnandoli e ascoltandoli in commissione parlamentare antimafia. Ma se ad oggi mi trovo a scrivere tutto ciò è perché, in due anni, di questi ideali non ho visto attuare neanche l'ombra", è il duro sfogo del'ormai ex deputata grillina che denuncia: le  poche cose buone soto state "rese vane nel momento in cui vengono mandati agli arresti domiciliari ergastolani del 41bis tramite una semplice circolare concordata con gli organi del Dap e il ministro Bonafede".

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