SPACCATURA
Caos sull'apertura delle scuole: sempre più Regioni vogliono partire dopo il 14 settembre
Una corsa contro il tempo. E l'idea di una ripartenza unificata, per lanciare un messaggio simbolico all'Italia, sta diventando sempre più complessa: aumenta di giorno in giorno il numero delle Regioni che vorrebbero riaprire le scuole dopo la data indicata del 14 settembre.
Il Friuli ha già deliberato il via per il 16 settembre, la Sardegna il 22 settembre e la Puglia il 24. Ora, coi contagi in risalita, il fronte è ancora più diviso. La Calabria ha deciso ai primi di agosto: si parte il 24 setttembre. Una tentazione che sta prendendo piede anche in Campania, Abruzzo e Basilicata.
Intanto le Regioni presentano le loro richieste sulle linee guida sul trasporto pubblico locale in vista della riapertura della scuola. I governatori riuniti nella Conferenza delle Regioni, conclusa poco fa, hanno messo a punto alcuni emendamenti ed integrazioni da presentare al governo: l’accoglimento delle loro richieste sarà determinante per poter dare un parere positivo alle linee guida.
Fondi volti a finanziare i servizi aggiuntivi per coprire il residuo 20% che rimarrebbe scoperto se la capienza dei mezzi verrà consentita solo fino all’80%. È una, a quanto si apprende, delle richieste che le Regioni per arrivare ad un accordo. Se, infatti, si va verso una deroga al distanziamento a bordo dei mezzi di trasporto, considerata la limitata permanenza temporale sui mezzi da parte dei viaggiatori, fino a una capienza dell’80% (a patto che vengano garantite adeguate misure di contenimento dei rischi di contagio come mascherina obbligatoria, sanificazione degli ambienti e adeguato ricambio d’aria), le Regioni chiedono certezze sulle risorse.
Altri fondi, secondo i governatori, sono necessari per finanziare i servizi aggiuntivi volti a coprire il residuo 20%. Si tratterebbe di alcune centinaia di milioni di euro. Altra richiesta sul tavolo sarebbe quella di norme applicabili a tutto il trasporto pubblico locale, compreso quello ferroviario.
La seduta straordinaria della Conferenza Unificata è stata convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, presente anche la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli e in collegamento i ministri della Salute Roberto Speranza e dell’Istruzione Lucia Azzolina. Partecipano i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e Upi.