POLEMICA
L'affondo della Gelmini: accordo per la rete unica chiuso in fretta ad agosto su ordine di Beppe Grillo
«L’annunciata approvazione da parte di Tim e Cdp di un piano per la costituzione di una rete unica di telecomunicazioni in Italia potrebbe anche essere accolta con favore. Dopo anni di tentativi di costruire una società unica per la banda larga e numerosi fallimenti, potremmo essere davanti ad un passo avanti significativo. Nei prossimi giorni chiederemo che il Parlamento venga informato delle caratteristiche di questa operazione e delle implicazioni che essa comporta per Tim, per Cdp, per Enel e per il mercato. Chiederemo al governo il disegno di politica industriale collegato a questa operazione e chiederemo che venga svolta una attenta opera di controllo da parte dell’Autorità preposta».
Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «La proprietà pubblica è un elemento di garanzia per tutti gli operatori ma non vorremmo che si determini implicitamente una nazionalizzazione di Tim (e dei suoi debiti) e una restrizione del mercato. Ciò che vorremmo sapere dal governo sono anche le motivazioni per cui in pieno agosto e con una velocità che appare anomala per i processi decisionali di questo esecutivo - oggi il Cdm ha dato l’ok alla lettera d’intenti - a seguito di un ordine di Beppe Grillo, si sia sviluppata questa operazione e sia andata così velocemente a buon fine», conclude.