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Al Meeting prove di nuovo governo: c'è Draghi. Conte resta a casa

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Lo slogan scelto per l’occasione - «Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime», tratto da una frase del filosofo ebreo Abraham Joshua Heschel citata nell’opera Il senso religioso» di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione - non deve trarre in inganno: l’edizione numero 41 del Meeting di Rimini, la prima in era Covid, che si svolgerà dal 18 al 23 agosto al Palacongressi della Fiera, affronterà temi molto concreti e trasformerà per una settimana la cittadina romagnola nella capitale italiana della politica e dell’economia. Si parte con il «botto», visto che l’apertura dei lavori sarà affidata a Mario Draghi, il presidente emerito della Bce e prima ancora di Bankitalia, per il quale molti indicano o auspicano o paventano un futuro da leader di governo in Italia. Ed è proprio la sua presenza che fa più notizia: perché Draghi c’è ma non ci sarà il premier Giuseppe Conte. E qualcuno vede già questa presenza come un’investitura per il governo che verrà. La giornata di chiusura vedrà l’intervento del capo della Chiesa italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti presidente della Cei. Fra i due interventi, nei sei giorni che li separano, sono previsti i discorsi di capi di partito, leader politici, esponenti del governo, sindacalisti, imprenditori, governatori, sindaci, vescovi, per una sorta di «Italia in miniatura» sulla riviera romagnola.

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