politica e simboli
Luciano De Crescenzo e il post del leghista, bufera a Napoli
La politica, da quando ha preso una direzione più scenografica che ha soppiantato l’ormai vintage comizio, per il quale bastavano solamente un palco e un microfono, ha fatto largo utilizzo di artisti, soprattutto cantanti, le cui note risuonano a margine di eventi, magari rimarcando con un ritornello, anche se scritto e pensato per tutt’altro, un concetto.
Lucio Battisti fu crocifisso per il suo “planando sopra boschi di braccia tese”, altri invece sono organici a uno schieramento e prestano volentieri i propri testi. Altri ancora, come Vasco Rossi, stanno sempre ben attenti a non farsi tirare per la giacchetta da nessuno.
Il dibattito sarebbe ampio, quello che è curioso è il doppiopesismo nei giudizi. Ad esempio Rino Gaetano da sempre viene utilizzato dalla sinistra, ma quando un suo brano venne inserito da Matteo Salvini apriti cielo.
Ultima polemica sull’argomento quella relativa a Luciano De Crescenzo, di cui nei giorni scorsi è stato celebrato il primo anniversario dalla scomparsa.
Severino Nappi, brillante docente universitario napoletano, transitato recentemente da Forza Italia alla Lega, ha pubblicato sui social un suo ricordo utilizzando un’immagine del maestro Luciano De Crescenzo.
Nappi è anche candidato alle regionali campane e legittimamente ha accompagnato il post con il simbolo del suo partito. Immediatamente sono piovuti strali, scomuniche e polemiche, rinfocolate da immancabili vip come Marisa Laurito. Quest’ultima con tanto di intervista su Il Mattino.
“In questa settimana ho ricordato, ad un anno dalla morte, Luciano De Crescenzo. Maestro di cultura, filosofia ma soprattutto, per noi napoletani maestro di vita. Eppure, pare che io non ne abbia più diritto, mentre fino allo scorso anno i miei post di omaggio al Maestro non suscitavano sdegno. Perché? Forse perché faccio parte della Lega di Matteo Salvini?” si è chiesto Nappi senza indietreggiare di un passo.