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Paragone massacra Conte: tolga il tricolore dalla mascherina, non è degno

Gianluigi Paragone
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Di preciso i soldi veri dove sono? Dov’è la poderosa Europa, mamma Europa che con senso di responsabilità aiuta i paesi in crisi? Dove sono quei soldi - «Un impegno così non si era mai visto da parte dell’Unione europea» - tanto strombazzati dai nostri governanti in aula e in tv?

Al momento del dunque un Rutte qualsiasi svela che sei mesi dopo l’emergenza Covid i soldi non arrivano. E se non arrivano significa che non ci sono. A meno che non accetti le loro regole da strozzini legalizzati. E magari il freno a mano d’emergenza di cui parlano a Bruxelles così il testacoda esce a meraviglia.

 

L’altro giorno ho fatto un video molto duro contro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ho definito «maledetto filoeuropeista». Lo ridirei. E quel maledetto, lo estenderei al governo tutto.

Ho invitato Conte a togliere dalla sua mascherina la bandiera italiana perché chi va in Europa svendendo gli italiani non è degno di portare il tricolore. QuaquaracConte e il suo governo di Promettopoli stanno affossando l’economia reale italiana oltre il danno del Covid, la cui gestione da parte del governo a questo non può non dirsi assolutamente fallace. Durante il lockdown e pure dopo, Conte e i suoi bischeri incapaci che lo affiancano hanno raccontato bugie imperdonabili circa i soldi che sarebbero arrivati e l’aiuto di una Europa che finalmente dava una prova di maturità. E giù con i suoi incontri fenomenali con i leader europei, con l’Italia protagonista e fesserie simili.

 

La verità è che l’Italia sta andando a pietire una dose di sopravvivenza col cappello in mano. Quei soldi non ci sono, sono soldi buoni per Promettopoli. E la baruffa in scena a Bruxelles sta dimostrando l’inconsistenza di un governo supino e meschino...

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