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Recovery fund al ribasso. L'Olanda punta i piedi e Michel ci riprova

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Tanti prestiti quanti aiuti a fondo perduto. Le trattative al vertice Ue sul Recovery fund sono andate avanti fino a oltre le cinque del mattino e riprenderanno oggi, lunedì 20 luglio, alle 16.  A puntare i piedi è l'Olanda. Al premier olandese capofila dei Paesi frugali non basta la proposta del presidente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel, di un Recovery Fund a 750 miliardi di cui 400 di trasferimenti a fondo perduto e 350 di prestiti. La Danimarca accetterebbe il compromesso, per Svezia e Finlandia sarebbero necessarie piccole limature, ma è Rutte che punta i piedi. Nel pomeriggio si riprenderà forse sulla nuova proposta di Michel su una dotazione di 390 miliardi di euro di sovvenzioni ma con sconti (rebate) sul bilancio Ue più bassi rispetto alla precedente.

 

Insomma, comunque vada i frugale tirano in basso l'asticella dell'intervento. Il premier Giuseppe Conte fa appello al senso di solidarietà, in realtà poco comune tra i Paesi dell'Unione europea. "Il recovery Plan non può diventare uno strumento per condurre battaglie ideologiche. Chi oggi si contrappone alla chiusura di questo negoziato e pensa di acquisire nell’immediato maggiore consenso sul piano interno deve però pensare che non solo la storia gli chiederà il conto ma che i suoi stessi cittadini, superata la reazione emotiva, si renderà che quella di stasera è stata una valutazione miope che ha portato a una decisione che ha contribuito ad affossare il mercato unico e la libertà di sognare delle nuove generazioni".

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