Giuseppe Conte dal vertice Ue: più complicato del previsto. Ma cosa c'è dietro le parole del premier
Giuseppe Conte spunta in diretta Facebook per dire che sul Recovery fund si mette male. Il premier da Bruxelles per il vertice Ue che apre la strada al Consiglio europeo decisivo per fondi con Italia e Spagna sperano di uscire dalla crisi economica per il coronavirus ammette che "è più complicato del previsto".
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"Siamo in una fase di stallo, si sta rivelando più complicato del previsto. Stiamo spingendo verso l'approvazione del Next Generation Eu (il nuovo nome del Recovery fund, ndr). Le partite sono molteplici: stiamo ancora discutendo delle risorse totali, alcuni Stati mettono in discussione l'ammontare dei sussidi. Ci sono aspetti complessi, ma stiamo cercando di trovare una sintesi. Dobbiamo trovarla perché è nell'interesse di tutti. Ma non dobbiamo dimenticare che questi strumenti devono essere proporzionali alla crisi", dice il premier. Quelli che saranno messi in campo "devono essere strumenti efficaci, non serve a nessuno approvare delle misure che non si rivelano efficaci. La nostra risposta deve essere solida, collettiva e anche robusta dal punto di vista economico". Poi sottolinea quanto sia duro il confronto con i Paesi "frugali": "Ci stiamo confrontando duramente con l'Olanda che non condivide la necessità di una risposta così consistente, specialmente per quanto riguarda i sussidi sussidi, ma mette in discussione anche i loans, i prestiti. Tutti devono comprendere che non sono solo l'Italia o la Spagna che ne gioveranno, ma tutta l'Europa. Dobbiamo rimetterci in piedi tutti insieme, perché ci sono tante sofferenze nella nostra società che meritano un pronto rimedio".
Ma la strategia del premier è chiara. Piangere oggi per dire domani di aver spuntato il miglior accordo possibile. Ma non ha alcun ruolo nella trattativa e l'Italia in quel tavolo è solo spettatrice.