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Governo spaccato, è guerra sulle autostrade: il cdm slitta in notturna

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Governo in alto mare sul dossier autostrade. L'atteso Consiglio dei ministri sulla concessione dei Benetton che doveva tenersi questa mattina alle 11 slitta alle 22 e si prevede una notte movimentata paer l'esecutivo di Giuseppe Conte. Proroga che è sintomo che i nodi da sciogliere sono tantissimi e nessuno vuole fare un passo indietro sul caso Autostrade per l'Italia. 

 

Il premier e i 5Stelle vorrebbero a ongi costo tenere i Benetton fuori dalla gestione di Autostrade (che la famiglia di imprenditori controlla con la holding Atlantia). Frena Matteo Renzi che si scaglia contro i "populisti" che chiedono da due anni la revoca della concessione: "Facile da dire, difficile da fare. Perché se revochi senza titolo fai un regalo ai privati, ai Benetton, ai soci e apri un contenzioso miliardario che crea incertezza, blocco cantieri, licenziamenti. La strada è un’altra - scrive su Facebook  -  Se proprio lo Stato vuole tornare nella proprietà, l’unica possibilità è una operazione su Atlantia con un aumento di capitale e l’intervento di Cdp".

 

Nicola Zingaretti dà il suo benestare: "La lettera di Aspi al Governo è deludente e conferma ulteriormente l’esigenza di un profondo cambio di indirizzo dell’Azienda basato su impegni rigorosi in materia di tariffe, sicurezza e investimenti, e su un assetto societario che veda lo Stato al centro di una nuova compagine azionaria che assicuri l’avvio di questa nuova fase. I rilievi del Presidente del Consiglio sono condivisibili. Il governo agisca tempestivamente e in modo unitario", insiste il segretario dem. Non vuole coprotagonisti sul (possibile) carro dei vincitori il M5S. "Il fatto che tra i partiti, sulla questione Autostrade, nel tempo si siano ingrossate le fila di quanti si schierano dalla parte dei cittadini, dei genovesi e della giustizia è un fatto positivo per il Paese. Non dimentico però - sottolinea Vito Crimi - che due anni fa non era così: due anni fa in questa battaglia il Movimento era solo". 

Resta in piedi l'ipotesi di un commissariamento in caso di mancata revovca della concessione. 

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