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"Martedì si vota sullo stato d'emergenza". Casellati fa tremare Conte

Conte tra Mara Carfagna e Maria Elisabetta Alberti Casellati

L'occasione saranno le comunicazioni del ministro Speranza sull'andamento dell'epidemia

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Sarà un martedì di fuoco per il premier Giuseppe Conte. Oltre al Cdm che dovrà dare una risposta necessariamente definitiva sulla questione della concesione delle autostrade ad Aspi, infatti, in Senato andrà in scena la votazione del prolungamento dello Stato d'emergenza dovuto all'epidemia da Coronavirus fino al prossimo 31 dicembre. Ad annunciarlo è stata la presidente di Palazzo Madama Maria Elisabetta Alberta Casellati.

Da Palazzo Chigi hanno provato a motivare la necessità di allungare di sei mesi lo stato d'emergenza con la possibilità - sotto un simile "cappello" legislativo - di intervenire prontamente nel caso in cui l'epidemia da Covid-19 dovesse rialzare la testa, specie per i provvedimenti relativi ai piccoli focolai, con l'istituzione di nuove zone rosse. Ciononostante sia l'opposizione che la maggioranza non hanno gradito la comunicazione estemporanea data da Conte sulla questione. La destra perché vi ha visto un insopportabile tentativo di prolungare la vita del governo, alle prese con mesi complicati, specie da ottobre. La maggioranza perché il premier di fatto non aveva consultato nessuno prima di fare l'annuncio.

Così, nella serata di venerdì, Palazzo Chigi aveva fatto una parziale marcia indietro specificando che l'argomento era ancora in discussione e che, in ogni caso, una simile decisione sarebbe passata per un voto in Parlamento. Così la Casellati ha preso subito la palla al balzo. "Martedì ci sarà, in Parlamento, un voto su questo" ha detto la presidente intervistata dal Tg5. Martedì il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà a palazzo Madama per le comunicazioni sulla epidemia coronavirus. Le comunicazioni, spiegano, prevedono un voto su eventuali risoluzioni. Non è escluso infatti che il parlamento si esprima proprio sul prolungamento dello stato di emergenza. Al Senato, si sa, i numeri del governo non sono proprio blindati. E quindi un incidente potrebbe essere dietro l'angolo.

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