caos alla camera
"Leghisti incolti e trogloditi". Il grillino insulta, la Carfagna lo obbliga a scusarsi
Aveva definito i leghisti "incolti e trogloditi" ma ora si è scusato, capendo di aver sbagliato. Si tratta del parlamentare del Movimento 5 stelle Giorgio Trizzino, che in un post su Facebook si era decisamente lasciato andare.
Questa mattina, intervenendo in Aula, l’esponente del Carroccio, Edoardo Ziello, aveva infatti chiesto un intervento della presidenza della Camera, ottenendo un impegno da parte della vicepresidente, Mara Carfagna, che in quel momento presiedeva l’Aula e che comunque aveva parlato di «espressioni da stigmatizzare, perché i rapporti tra Gruppi politici e Gruppi parlamentari devono essere sempre ispirati al rispetto reciproco, indipendentemente dall’appartenenza politica».
«Se i colleghi della Lega si sono risentiti per questi aggettivi che ho utilizzato - ha affermato Trizzino intervenendo a fine seduta - me ne dolgo, chiedo scuso, ma auspico che da questa lezione se ne possano trarre tutti quegli auspici per migliorare la qualità di questo Parlamento, per migliorare il nostro modo di affrontarci, perché è la società che ce lo chiede, è la gente che sta fuori di qui che vuole essere rappresentata da persone che utilizzano il confronto e il dialogo al più alto livello».
«È quello che non vediamo da un po' di tempo. Prendo atto che quanto accaduto verrà riferito al presidente Fico, ma voglio sottolineare - ha concluso Trizzino - che quanto ho detto è avvenuto all’interno di un mio sito personale non qui all’interno del Parlamento».
Nel suo post su Facebook Trizzino avava parlato di «indegna gazzarra scatenata in Commissione Bilancio inscenata dai leghisti. In audizione il Ministro dell’Economia Gualtieri a cui hanno rivolto insulti ed offese che avevano programmato nei minimi dettagli con il loro capogruppo. Nessuna domanda solo provocazioni di bassa "lega". Quello che sono capaci di fare d’altronde. Solo questo! Ma si può andare avanti con simili soggetti? Trogloditi ed incolti che fanno rivalutare i parlamentari della Meloni che in confronto sono dei veri signori». Oggi, come detto, le scuse