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Clamoroso: il Senato cancella il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari. La furia di Salvini
La commissione contenziosa del Senato ha annullato la delibera dell'ufficio di presidenza di Palazzo Madama che aveva tagliato i vitalizi degli ex senatori, utilizzando il calcolo contributivo. Ci si riferisce ai vitalizi maturati prima del 2012, visto che in quell'anno i vitalizi dei parlamentari erano stati già di fatto cancellati, introducendo il sistema contributivo.
A comunicarlo è stato Maurizio Paniz, ex parlamentare e avvocato dei senatori che avevano fatto ricorso contro la decisione dell'ufficio di presidenza della Camera Alta. Adesso si apre la partita della Camera. Montecitorio si adeguerà alla decisione della commissione contenziosa del Senato o perseguirà nel taglio? L'ufficio di presidenza della Camera dei deputati aveva in effetti "congelato" i risparmi ottenuti attraverso il provvedimento - una quarantina di milioni di euro l'anno - proprio in vista di eventuali ricorsi.
Nell'organismo del Senato chiamato a esaminare la questione sarebbero stati tre i voti a favore dell'annullamento e due i contrari. Per il no i due senatori della Lega Simone Pillon e Alessandra Riccardi, appena passata al Carroccio dopo l'addio al Movimento 5 stelle.
«La Commissione Contenziosa del Senato ha appena annullato la delibera sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari. Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto. È uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo, noi non molleremo mai per ripristinare lo stato di diritto e il principio di uguaglianza. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione, la presidenza del Senato?». Lo scrive in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi.
“Il ripristino dei vitalizi per gli ex senatori è una vergogna. La Lega si oppone e si opporrà sempre al ritorno dei vecchi privilegi”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini a proposito della decisione commissione Contenziosa di Palazzo Madama dove i due esponenti leghisti sono stati gli unici (su cinque) a votare contro i ricorsi degli ex parlamentari.