il furbetto della mascherina

Svelato il bluff sull'ospedale di Giuseppe Conte

Franco Bechis

Finalmente dopo tre mesi la presidenza del Consiglio dei ministri ha deciso di rendere pubblici i documenti con cui la protezione civile italiana è partita a caccia dei cosiddetti “dispositivi di protezione individuale” (mascherine, guanti, camici e gel) di cui era privo una volta scoppiata la bomba coronavirus gran parte del sistema sanitario italiano. Si tratta di quattro ordini importanti che portano le date del 2, del 4, del 14 e del 19 marzo per un valore complessivo di 7,5 milioni di euro. Il ritardo nella trasparenza è clamoroso e per altro ancora difettoso, perché i singoli contratti non sono stati caricati come dovuto nella sezione “amministrazione trasparente” di palazzo Chigi, e quindi poco si sa dei fornitori poi trovati con procedura negoziata: Apogeo srl, Giardini Pellami srl, Gvs spa e IMSTec Gmbh. Ma è dalle delibere amministrative che accompagnano quegli ordini che emerge un passaggio chiave per capire cosa è accaduto da gennaio in poi e quali siano state le responsabilità nel disastro sanitario in cui è incappata l'Italia. E' la protezione civile a...

SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI