Giuseppe Conte, l'incredibile e violento attacco del Corriere della Sera: un po' Re Sole, un po' Amadeus
"Un tratto sovrano, non sovranista ma proprio sovrano, una leggera megalomania, una folie de grandeur sembra essersi impadronita del presidente del Consiglio". Si sente un po’ Re Sole, un po’ Amadeus. Ma Giuseppe Conte è solo un premier per caso. E' incredibile e violento l'attacco del Corriere della sera al capo del governo con uno dei suoi editorialisti di punta, Antonio Polito che scrive: "Il primo segnale che qualcosa non andava avremmo forse dovuto coglierlo il giorno che Conte andò per la prima volta in Lombardia, il 27 aprile, un paio di mesi dopo il primo caso di Codogno. Insomma, dal premier di un Paese che piange 35 mila morti e conta 235 mila casi di Covid-19 ci si sarebbe potuto aspettare qualche dubbio in più sulla propria performance".
E ancora: "Una folie de grandeur sembra essersi impadronita dell’ex avvocato del popolo - si legge sul Corriere della Sera - trasformando la narrazione dell’umile figlio della patria strappato alla sua amata professione, in quella del padre della patria vocato a una missione salvifica".
"Rifarei tutto uguale" ha dichiarato il premier che nel clou dell'organizzazione degli Stati Generali è finito sotto accusa per l'inchiesta zone rosse a Nembro e Alzano Lombardo dove il virus ha consumato la sua strage. Polito sottolinea che quella frase "rifarei tutto uguale" l’aveva detta solo Trump così come "tutto il mondo ci copia". Il giornalista colpisce e affonda: "Renderò edotto il Parlamento l’avrebbe potuto dire Trump perché lui è Presidente, non del Consiglio ma degli Stati Uniti. Invece neanche Trump l’ha detto. Conte sì, quando ha annunciato, con grazia, che dal sistema emergenziale dei Dpcm sarebbe passato a informare le Camere a scadenze fisse".