il dpcm di conte
Contrordine, si gioca a calcetto solo dal 25 giugno. In discoteca dal 15 luglio
Sarebbe saltata la possibilità di tornare a giocare a calcetto dal prossimo lunedì 15 giugno. Nell'ultimo Dpcm appena firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, infatti, sarebbe stata esclusa la possibilità di effettuare sport amatoriale, anche di contatto, data per certa al contrario per tutta la giornata. La scadenza, per questo tipo di attività, scatterà solo dal 25 giugno, mentre per quanto riguarda le discoteche la riapertura sliterrà in piena estate, dal 14 luglio.
Dal prossimo 15 luglio, quindi, si riaccenderanno le luci stroboscopiche e la musica, sia all’aperto che al chiuso. Il nuovo decreto del presidente del Consiglio, infatti, dovrebbe consentire la riapertura delle «attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, le fiere e i congressi». Ma «le Regioni e le Province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire una diversa data, nonché un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi».
Leggi anche: Salvini si scaglia contro la Azzolina: "Mi rifiuto di mandare mia figlia a scuola in buco di plexiglas"
Tornano intanto i bambini sugli scivoli e le altalene. Da lunedì è consentito «l’accesso ai minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura» che potranno divertirsi nelle «aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto nel rispetto delle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia».
Da domani 12 giugno via libera invece ad «eventi e le competizioni sportive - riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali», che «sono consentiti a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva, al fine a prevenire o ridurre il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano». Restano a porte chiuse «anche le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, nel rispetto dei protocolli».
Leggi anche: Coronavirus, sos seconda ondata. Il ministro Speranza alla Camera: il vaccino a fine autunno
Ripartono anche «le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo possono essere svolte a condizione che le Regioni e le Province Autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi».
Fino al 30 giugno, «restano vietati gli spostamenti da e per Stati e territori diversi da quelli» che sono «membri dell’Unione europea; fanno parte dell’accordo di Schengen; Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord; Andorra, Principato di Monaco; Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano», e «a decorrere dal 16 giugno 2020, Albania, Bosnia e Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del nord, Serbia», salvo «che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».