Basta con gli uccelli del malaugurio. Da Giletti scoppia la rissa tra virologi
Incredibile rissa in trasmissione da Massimo Giletti fra virologi ed esperti che assistono il governo. A perdere la pazienza con Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe (quello che accusò la Lombardia di truccare i dati sul virus prendendosi una querelona), è stato Matteo Bassetti, direttore del reparto malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova. "Abbiamo riaperto l'Italia il 4 maggio e sono passate oramai cinque settimane e tutti i dati sono sempre in continuazione migliorati. Tutti vaticinavano il disastro, e vedo che qualcuno ne sarebbe anche stato contento. Ma quel che è accaduto è l'esatto opposto". Bassetti ha difeso con le unghie e con i denti il collega Alberto Zangrillo, che aveva sostenuto che oggi non esiste più evidenza clinica del virus: "Zangrillo è stato attaccato da chi non fa il medico, perché chi fa il medico quelle cose le ha viste sul campo nell'ultimo mese. Noi abbiamo visto progressivamente diminuire la gravità della malattia. L'effetto clinico è questo e chi lo nega nega una evidenza clinica".
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Bassetti ha zittito anche tanti virologi, spiegando che lui stesso, e professori come Zangrillo e Giuseppe Remuzzi che la pensano tutti allo stesso modo, hanno una credibilità scientifica superiore a chi dice l'opposto, ed è testimoniata dall'alto "H-index" che viene dalla qualità delle loro pubblicazioni anche sul coronavirus. Sentito Bassetti allora contro Cartabellotta che ancora faceva l'uccello del malaugurio è esploso pure Alessandro Cecchi Paone che era lì in studio: "Basta dire che non possiamo permetterci una seconda ondata di coronavirus. Possiamo permettercela sì, perché ci avete detto che abbiamo aumentato il numero dei posti e inventato nuove terapie, per cui non sarebbe la stessa tragedia che abbiamo vissuto. Non la vogliamo ma oggi possiamo permetterci una seconda ondata. Non fate terrorismo, non mettete addosso alla gente l'angoscia. Guardate che avete messo 60 milioni di persone in angoscia. Basta, basta!". Il professore Bassetti gli ha dato ragione: "Bisogna anche dare alle persone delle notizie positive, perché non possiamo continuare a dire che moriremo tutti di coronavirus, perché non è vero".