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Utili dell'imprese agli operai e lotta al contante. Ecco il compagno Renzi

Il cavallo è l'unico pezzo degli scacchi che può muoversi in diverse direzioni nella stessa mossa. E così Matteo Renzi, forse proprio riferendosi all'animale cui si ispira il suo ultimo libro, "La mossa del cavallo", va un po' a destra e un po' a sinistra. Così, nel corso della presentazione a Galleria Borghese, vira decisamente verso il vecchio Pci quando auspica che agli operai sia concesso di partecipare alla redistribuzione degli utili dell'azienda. Strizza l'occhio al Pd quando dichiara guerra al contante per arrivare a una "cashless society" (ma lui era lo stesso che, quando era al governo, alzò il limite per l'utilizzo del contante da mille a tremila euro...) e auspica anche una sorta di condono (ma lui non vuole che lo si chiami così) sul contante sommerso.

Ma poi arriva la mossa del Cavallo con strizzatina d'occhio al mondo che fu berlusconiano: l'ex premier infatti insiste sull'opportunità di realizzare subito il Ponte sullo Stretto di Messina. "Tanto prima o poi si farà lo stesso - spiega - e a questo punto meglio farlo noi subito e sfruttarlo anche comunicativamente come un segnale della rinascita del Paese". 

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