Se chiediamo soldi al Mes li buttiamo via
Ci sono molte attese sul Recovery Fund, ma quei soldi che sono pure importanti arriveranno a rate solo a partire dal 2021, e dovranno essere utilizzati per specifici progetti. Non sono la risposta a quel che serve adesso. C'è quindi un gran pressing sul Mes, che potrebbe concedere fino a 37 miliardi di euro da investire sulla sanità italiana. Io sono convinto che quel prestito non vada chiesto, e non per le trappole che il Mes potrebbe disseminare, ma proprio perché non ci servono 37 miliardi per la sanità. Si continua a ripetere che così aumenteremmo le terapie intensive. Ma non c'è alcun bisogno di farlo: già sono state aumentate in questi mesi e mai in nessun istante abbiamo riempito le terapie intensive che erano a disposizione. Semmai c'è da fare un intervento per rendere più efficace la rete della medicina di base.
Però se quei 37 miliardi arriveranno, vedremo un film tristemente noto: anche il sindaco dell'ultimo comune capoluogo rivendicherà il suo piccolo ospedale Covid per non essere a meno di altri. E fra qualche anno racconteremmo in inchieste tv la miriade di cattedrali nel deserto edificate con spreco di fondi pubblici. Quei 37 miliardi invece non possono essere impiegati in quel che serve ora: il ristoro delle perdite inflitte dal lockdown e dai primi mesi di semi-riapertura a centinaia di migliaia di piccole e medie imprese. L'unica soluzione è fare altro debito pubblico per potere avere soldi da spendere in deficit, ripetendo un'operazione di successo come il Btp Italia (Franco Bechis).