TORNA LA CASTA

Scandalo in Calabria, il vitalizio torna con l'unanimità

Carlantonio Solimene

Vitalizio anche per chi ha passato un solo giorno in Consiglio regionale. Sembravano passati, almeno in parte, i tempi dei privilegi più assurdi della "Casta". Ma in Calabria qualcuno ha deciso di portare indietro le lancette dell'orologio. Trattasi del consigliere dell'Udc Giuseppe Graziano, che al momento di spiegare la sua proposta di legge in Aula ha chiosato con un rapidissimo "si illustra da sè", per poi ottenere a sorpresa l'unanimità dei suoi colleghi nella votazione.

  

Ma cosa prevede, in sostanza, la nuova norma? Sostanzialmente che ogni eletto, anche se dichiarato decaduto dopo un solo giorno, magari perché dichiarato ineleggibile o per un ricorso vinto dai primi non eletti, possa pagarsi i contributi per gli interi cinque anni di consiliatura, pari a circa 38mila euro, per ottenere poi, dai 65 anni di età, un vitalizio di 600 euro netti al mese. Recuperando quindi la cifra versata in poco più di cinque anni e poi andando in attivo.

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La norma ha naturalmente causato un po' di imbarazzo tra gli esponenti del centrodestra, con i consiglieri di Lega e Fratelli d'Italia che hanno promesso, per l'inizio della prossima settimana, una nuova proposta per stabilire nuovamente l'Illegittimità della contribuzione volontaria. Ma è da notare che a votare la legge di Graziano è stato l'intero Consiglio regionale. E tra i firmatari c'è stato anche quel Pippo Callipo, il cosiddetto "re del tonno" che il centrosinistra aveva candidato a governatore. E che ora prova a difendersi con il più classico dei "non avevo capito cosa firmavo".

"Ho apposto la mia firma - ha detto Callipo - dopo quella di altri 7 capigruppo di maggioranza e di minoranza, su una proposta di legge che 'non comporta maggiori o nuovi oneri a carico del bilancio regionale'. Così è scritto chiaro e tondo nel documento che mi è stato sottoposto in coda alla seduta di martedì 26 maggio e che risulta agli atti del Consiglio regionale. Non avrei mai avallato nulla che potesse aumentare i costi della politica. Se la modifica della normativa sui vitalizi si traduce, invece, in un aumento dei suddetti costi, significa che mi è stato proposto di sottoscrivere un documento non veritiero e per questo mi tutelerò nelle sedi opportune".

Insomma, come al solito nessuno sapeva e nessuno è colpevole. Ma tutti hanno votato. E per adesso il privilegio resta.