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Intercettazioni magistrati su Salvini: Berlusconi aveva ragione. E scatta l'appello alle riforme

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Se la vendetta è un piatto che si serve freddo, ci sono voluti ben 26 anni perché alla fine Forza Italia potesse dire pubblicamente, senza timore, "Berlusconi aveva ragione". Lo scandalo suscitato dalle intercettazioni fra pm, giornalisti e politici, emerse dall’inchiesta della Procura di Perugia su Palamara, fornisce a Fi l’occasione di rivincita su di un piatto d’argento. E anche se un raffinato esperto di diritto come l’azzurro Francesco Paolo Sisto si premura di dire che l’intento di Fi è quello di “restituire ortodossia” ai magistrati, non sfugge l’avvio del processo riabilitativo del Cavaliere e il tentativo di modificare i gangli di quella che fino a oggi è stata la magistratura. "C'è qualcuno nel potere giudiziario che usa la propria forza per condizionare l'azione di Governo e l'azione legislativa", è lo strale lanciato da Antonio Tajani durante la presentazione su Zoom delle proposte di riforma della giustizia di Forza Italia. Un tempismo perfetto, a cavallo fra le inchieste che intaccano l’Anm e le riforme che il Governo si appresta a varare, a cominciare da quella del Consiglio superiore della magistratura.

Poche proposte chiare quelle dei forzisti: separazione delle carriere di magistrato inquirente e giudicante, l’inserimento dell’avvocato in Costituzione, stop al ritorno in magistratura per le toghe candidate in politica (anche non elette) e stop agli incarichi extra giudiziari delle toghe, riforma del Csm (selezione dei componenti togati fra cento magistrati estratti a sorte fra quelli che presentano i requisiti necessari) e ‘controriforma’ della prescrizione.

A Forza Italia non sfugge che diversi di questi punti sono in comune con altri gruppi politici. E la capogruppo alla Camera Maria Stella Gelmini rivolge l’appello agli alleati Lega e Fratelli d’Italia, ma anche “alle altre forze garantiste, se ci sono, perché ci siano i numeri in Parlamento” per varare le riforme della giustizia. "Il momento è ora", incalza Gelmini che parla di "opportunità straordinaria" per vedere approvate le proposte storiche di Forza Italia, a cominciare proprio dalla prescrizione. Ci sono i radicali, ma le orecchie fischiano soprattutto ai deputati e senatori di Italia Viva che hanno fatto del garantismo il proprio carattere distintivo. "Vogliamo riprendere il prima possibile un dibattito sulla riforma della giustizia che prevede la riforma della prescrizione. Noi, ministro, le chiediamo di cambiare passo, le chiediamo di avviare una Fase due della Giustizia con politiche improntate al garantismo e al rispetto della Costituzione".

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