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Calenda furibondo per gli spioni di Boccia. E asfalta pure Arcuri e Tridico

Il caso degli assistenti civici da arruolare per vigilare sugli italiani è la goccia che fa traboccare il vaso di Carlo Calenda. L'ex ministro e leader di Azione con un video si scaglia contro i "buffoni" al governo ai vertici della gestione dell'emergenza coronavirus. Calenda lancia le sue accuse con un video che mette nel mirino nell'ordine Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, il commissario straordinario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri e il ministro per gli Affari regionali e le Autonomia Francesco Boccia al quale sono indirizzate le bordate più dure.  Calenda è il proverbiale fiume in piena. "Cosa è successo nel weekend? Tridico ha detto che gli italiani sono stati inondati di denaro. Peccato l'80 per cento della cassa integrazione è stato anticipato dalle aziende e i 600 euro alle partite iva sono arrivati in tremendo ritardo". Poi è il turno di Arcuri: "Parla con un amico immaginario quando dice che con i reagenti dei tamponi non deve succedere come con le mascherine? Che sono responsabilità sua?"  Ma l'apoteosi del weekend secondo Calenda è l'iniziativa degli spioni volontari. "Boccia non riesce a spendere i soldi europei che ci sono stati dati dal primo giorno della crisi oggi vuole assumere le guardie civiche. Sessantamila persone senza arte né parte devono andare in giro per l'Italia con il metro per vigilare e su regole che nessuno capisce? Pensate che sia giusto, lecito, democratico?". La guardia civica va bene per il Venezuela, rilancia poi su Twitter.  La conclusione è scontata. Per Calenda Tridico, Arcuri e Boccia "sono tre buffoni che non fanno il loro lavoro ma dicono agli italiani cosa devono fare, e pure in tono paternalistico". 

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