tagliato fuori

Merkel e Macron fanno da soli. Mega-fondo senza Giuseppe Conte

Benedetto Antonelli

Quanto è accaduto ieri la dimostrazione che in Italia si può discutere all'infinito su come debba comportarsi il governo in Europa e di quanto il premier Giuseppe Conte debba far sentire la propria voce. Ma alla fine a prendere le decisioni sono solo in due: Angela Merkel ed Emmanuel Macron. La cancelliera tedesca e il presidente francese hanno annunciato l'accordo sul "recovery fund", il fondo europeo per combattere la crisi causata dal coronavirus. Il motore della Ue restano Berlino e Parigi. Gli altri si devono accodare. Nessuno degli altri partner, infatti, ha la forza politica e un sistema di alleanze talmente forte da potersi opporre ad una decisione presa dalle due nazioni più forti. Tanto meno adesso che non c'è più la Gran Bretagna. L'importo dell'emissione è di 500 miliardi, quindi ben lontano dai 1.000-1.500 di cui si era parlato al momento della presentazione della proposta. Tuttavia è impor tante il dato politico, visto che si tratta dell'approssimazione più vicina agli Eurobond che la Germania, finora, ha sempre ostacolato. I titoli infatti, saranno emessi dalla Commissione e il rimborso graverà sul bilancio comunitario che, è bene ricordarlo, viene alimentato in larghissima parte dai singoli Paesi. Le entrate proprie della commissione infatti sono abbastanza modeste visto che insistono sull'Iva e sulla tariffe all'importazione. Tuttavia non manca il salto di qualità perché i Paesi che riceveranno i fondi non dovranno restituirli. «L'obiettivo è far si che l'Europa esca dalla crisi con una coesione rafforzata e solida le», ha detto la Merkel. Conte ha risposto con una nota di Palazzo Chigi: «È un buon passo in avanti. Un punto di partenza che non deve essere rivisto al ribasso, semmai ampliato». Non potevano mancare le critiche dell'opposizione. La leader di FdI, Giorgia Meloni, fa notare la totale esclusione italiana: «Mentre Conte dopo cinque giorni di rinvii non è ancora riuscito a pubblicare il decreto rilancio, Merkel e Macron in un pomeriggio si mettono d'accordo sul Recovery Fund, con buona pace di Conte e Di Maio che si erano illusi di aver costruito un nuovo "asse del sud" con Francia e Spagna e invece sono stati usati come utili idioti dallo stesso Macron».