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Decreto 18 maggio: lunedì si riparte, via le autocertificazioni. Cosa si potrà fare

Silvia Sfregola
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Da domani, lunedì 18 maggio, alzeranno le serrande i negozi vendita al dettaglio, i bar, i ristoranti, i parrucchieri, gli estetisti. Riprendono anche le celebrazioni liturgiche e gli allenamenti di squadra. Dal 25 maggio, invece, toccherà a palestre, piscine e centri sportivi ma solo con il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza. E dal 15 giugno via anche a teatri e cinema, oltre che alle attività ludico-ricreative per i più piccoli e i ragazzi. Il premier Giuseppe Conte annuncia la ripartenza da domani, lunedì 18 maggio, quando avverrà una progressiva riapertura delle attività commerciali e un allentamento delle restrizioni sociali. "Via le autocertificazioni" ha spiegato il capo del governo in conferenza stampa, spiegando i dettagli del nuovo Dpcm. Quello che permetterà di rivedere amici e parenti, senza burocrazia. Disco verde anche agli spostamenti nella regione di appartenenza, mentre per "sconfinare" si dovrà attendere il 3 giugno. Alcuni governatori hanno stretto accordi per consentire una deroga in casi di famiglie che vivono nelle zone di confine a pochi chilometri, ma si devono consultare le ordinanze delle rispettive regioni. Dal 3 giugno invece ci si potrà spostare liberamente da una regione all'altra senza alcuna giustificazione. PER SCARICARE IL DECRETO CLICCA QUI Osservato speciale è la Lombardia, ovviamente, ma per Palazzo Chigi "non ci sono motivi per non riaprire", semmai il consiglio è ai cittadini di fare attenzione. Anche perché le regole sono chiare: mascherina sempre e comunque a portata di mano, e in caso di affollamenti, indossarla. O almeno dove non sia possibile rispettare il distanziamento sociale di almeno 1 metro. Decreto 18 maggio e 3 giugno, riaperture e spostamenti: cosa cambia Resta ancora il divieto di spostarsi in un'altra regione quindi la visita ai congiunti non rientra nello stato di urgenza ancora previsto fino al 2 giugno per giustificare lo spostamento tra una regione all'altra.  Tra le novità, Conte ha annunciato di essere già al lavoro sul decreto Semplificazioni, che nelle intenzioni dovrebbe sciogliere un po' di lacci e lacciuoli della burocrazia in questo momento terribile per l'economia italiana. Peraltro, il premier ammette che i 55 miliardi del dl Rilancio non sono la panacea di tutti i mali, ma "una mano a chi è in difficoltà". Non ci sarà l'anno fiscale bianco come chiede la Lega, però il premier ha rivendicato le "già tante agevolazioni", come i rinvii delle scadenze a settembre. Il tutto in attesa del recovery fund, che nelle mire di Chigi dovrebbe contenere anche delle anticipazioni. E per il futuro prossimo venturo, chissà, a fine emergenza - Conte lo ha indicato come limite temporale - si potrebbe anche riparlare di una riforma delle competenze tra Stato centrale e Regioni. Non è un tabù, quindi. La fase 2 è davvero iniziata. Per approfondire leggi anche: Conte si arrende: liberi tutti!

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