Governo, la farsa della task force rosa con l'animalista, la filosofa e la prof
Conte riequilibra il gruppo di Colao e ci piazza sociologhe, filosofe e la capa del Wwf
Il premier Giuseppe Conte ha deciso un'altra infornata di esperti per andare a rimpinguare le task force senza le quali il governo non riuscirebbe a gestire l'emergenza coronavirus. Stavolta, la particolarità è che le undici menti scelte dal presidente del Consiglio sono tutte donne. Certo, perché la "parità di genere" non era rispettata e bisognava placare l'indignazione dei movimenti femministi e di chi da settimane denunciava il maschilismo insopportabile del governo. Cinque di queste donne, tutte dai ricchi curricula, andranno a rinforzare il gruppo di lavoro presieduto da Vittorio Colao, quella che si occupa di stilare le regole per la fase 2. Altre sei daranno il loro contributo nel comitato tecnico-scientifico al servizio del capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Il loro principale apporto, come ha spiegato Palazzo Chigi, è «l'esigenza di garantire una rappresentanza di genere». Tradotto: dal punto di vista pratico se ne poteva anche fare a meno. Nella task force di Colao, infatti, fino ad oggi c'erano solo quattro donne su diciassette componenti (senza contare Borrelli e il commissario Arcuri). Con i nuovi arrivi il rapporto sarà di tredici uomini contro nove donne. Tra le new entry c'è anche chi a prima vista c'entra poco con il Covid-19, come Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia e conduttrice del programma Linea Blu della Rai. Non è un caso che i primi a complimentarsi siano stati gli ambientalisti, tra cui il "verde" Alfonso Pecoraro Scanio e l'ex deputato del Pd Ermete Realacci. Oltre alla Bianchi, sono state scelte anche rinomate sociologhe e filosofe. Infatti, le altre tre esperte che aiuteranno Colao sono Enrica Amaturo (professoressa di sociologia all'Università degli Studi di Napoli Federico II), Marina Calloni (professoressa di Filosofia politica e sociale alla Bicocca di Milano e fondatrice di ADV - Against Domestic Violence, centro universitario dedicato al contrasto alla violenza domestica), Linda Laura Sabbadini (direttrice centrale dell'Istat) e Maurizia Iachino (dirigente di azienda). Nel comitato tecnico-scientifico entrano invece Kyriakoula Petropulocos (direttrice generale Cura della Persona e Welfare della Regione Emilia Romagna), Giovannella Baggio (presidente del Centro Studi Nazionale di Salute e Medicina di Genere), Nausicaa Orlandi (presidente della Federazione Nazionale degli ordini dei chimici e dei fisici), Elisabetta Dejana (biologa dell'Università di Uppsala, in Svezia), Rosa Marina Melillo (professoressa di Patologia Generale alla Federico II di Napoli), Flavia Petrini (professoressa di Anestesiologia a Chieti). La svolta "paritaria" di Conte è stata accolta con gioia dal movimento femminista "Dateci Voce", che ha parlato di «un vero arricchimento del pensiero e delle conoscenze a disposizione del nostro paese». Soddisfatta anche la presidente del Pd e sindaco di Marzabotto Valentina Cuppi che assieme al segretario del partito Nicola Zingaretti aveva lanciato il «Women New Deal», un appello al premier lamentandosi proprio della scarsa presenza di donne nella lotta al coronavirus.