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Il clamoroso strappo dei renziani. Conte vede la fine e prova a ricucire

Bellanova: "Regolarizzare i lavoratori stranieri irregolari o mi dimetto". Convocata una nuova riunione, ma l'intesa è difficile. E i "responsabili" già si scaldano

Carlantonio Solimene
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Adesso il Conte bis rischia sul serio. Dopo una settimana di "penultimatum" da parte di Italia viva, il partito di Matteo Renzi sembra essere deciso a passare dalle minacce ai fatti e coglie al balzo il no del Movimento 5 stelle alla regolarizzazione di circa 600mila lavoratori immigrati per provare a forzare la mano. La ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova è stata chiara: "Sono una combattente, se assumo un incarico lo faccio di tutto per portarlo avanti per ottenere un obiettivo, non faccio una battaglia strumentale per acquisire consenso, faccio una battaglia per rispetto delle persone. Se dovesse prevalere un'opposizione strumentale e la mancanza di coraggio la mia permanenza sarebbe inutile, chi assume compiti in un governo si assumono oneri e onore". Una posizione sulla quale si è subito allineato il leader di partito Matteo Renzi: "Ci sono centinaia di migliaia di persone straniere che fanno i braccianti, le colf, le badanti. La proposta di Teresa Bellanova è: regolarizzare chi ha un lavoro, così da far uscire dall'illegalità e dal controllo della criminalità migliaia di persone. Regolarizzare per strappare dai circuiti dell'illegalità" scrive l'ex premier nella sua enews. E mentre tra i Cinquestelle c'è qualcuno che storce il naso di fronte alla levata di scudi dei renziani, come il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia che stigmatizza le "minacce che non servono alla stabilità, anzi peggiorano il quadro economico", il premier Giuseppe Conte prova in qualche modo a ricucire i rapporti. "Non esiste alcuna ostilità nei confronti di un partito di maggioranza" fa trapelare da Palazzo Chigi, e si riconosce "il contributo di Iv all'esecutivo, con il lavoro dei suoi rappresentanti, le proposte e il sostegno all'attività di governo". Così sulle regolarizzazioni viene subito riconvocata una nuova riunione nel governo, a questo punto decisiva, con i ministri Nunzia Catalfo, Teresa Bellanova, Luciana Lamorgese e Beppe Provenzano. Difficile, però, che si arrivi a una composizione vista la ferma contrarietà al provvedimento espressa dall'ala di Di Maio e Crimi, maggioritaria nel M5s. Così, con il rischio di fuoriuscita dei renziani dall'esecutivo, sono già ripartiti i conciliaboli tra i possibili "responsabili". Perché, è opinione comune, l'Italia non può permettersi una crisi di governo in questo momento. Ma a volte gli avvenimenti si rincorrono più veloci di quanto si possa prevedere.

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