Coronavirus, Zaia: "Veneto può aprire tutto". E a settembre piano da 30mila tamponi al giorno
Ma nel caso in cui i veneti dovessero tornare ad ammalarsi è pronto a fare un passo indietro
"Le ordinanze emesse in Veneto non sono in contrasto con il Dpcm, sono ordinanze che vogliono portare un principio di buon senso e rispetto nei confronti del cittadino" dichiara il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel punto stampa alla Protezione civile di Marghera sul coronavirus. "Le battaglie legali non portano a nulla. Non facciamo ordinanze per cercare prove muscolari o per buttarla in politica. A me sembra che il ministro Boccia, in rappresentanza del governo, abbia assolutamente compreso le nostre volontà. Penso che per la quasi totalità delle misure oggetto di ordinanza ci sia la possibilità di dimostrare un allineamento col Dpcm per cui non le ritiriamo", ha aggiunto. "Le rinnoveremo - ha continuato Zaia - ma sempre nell'ottica di trovare un percorso comune a quanto previsto dal governo, sicuramente non di contrapposizione". Venerdì scorso con un'ordinanza regionale il governatore aveva già allentato le misure e, in attesa delle riaperture stabilite dal premier Giuseppe Conte dal 4 maggio, si era lasciato il lockdown alle spalle. Per approfondire leggi anche: "Sui morti falsità gravissime". Zaia contro l'audio choc Ora, nel caso in cui i veneti dovessero tornare ad ammalarsi, è pronto a fare un passo indietro. "Non vorrei che qualcuno pensi che sia tutto finito - ha affermato -. Stiamo lavorando per fissare in maniera plastica due dati: ricoverati e terapie intensive. C'è un numero oltre il quale non possiamo essere liberi? Sì. Se lo raggiungiamo si torna a chiudere, non ci sono alternative". Il timore è di nuovi focolai. "Sia chiaro, non siamo assolutamente convinti del fatto che il virus se ne sia andato – ha detto -. Il pericolo della reinfezione è reale". Per evitare che ciò avvenga la regola numero uno è "l'uso della mascherina, un salvavita, per te e per gli altri. Dovremmo persino togliere l'obbligo di portarla, perché nessuno esce di casa nudo, senza vestiti. Allo stesso modo nessuno uscirà di casa senza mascherina", ha ribadito. Al momento, in Veneto sono stati effettuati 337.907 tamponi, con un aumento di 9.047 unità in 24 ore. L'obiettivo è di arrivare a 30mila test giornalieri entro l'estate. "Schiereremo l'artiglieria pesante", ha dichiarato, annunciando nuove regole per l'accesso agli ospedali, a partire dal mantenimento del pre-triage in pronto soccorso e dalle visite una persona per volta. “Gli ingressi, solo in caso di reale necessità, saranno diminuiti e ci sarà l'obbligo di portare la mascherina. I ricoverati – ha illustrato Zaia - dovranno essere tutelati in quanto più fragili, e prima di essere stabilizzati verranno sottoposti al tampone".