Fase 2, Jole Santelli riapre la Calabria contro il governo: la diffida? Non ritiro l'ordinanza
La presidente della Regione Calabria Jole Santelli non fa marcia indietro
Il clima con le Regioni sulla fase 2 è rovente. Mentre i governatori del centrodestra reclamano il ritorno alla normalità nelle gestione delle competenze per quel che riguarda le riaperture, il premier non intende indietreggiare e si rivolge in modo netto alle Regioni. Quello che Giuseppe Conte lancia ai governatori è più che un avvertimento: "Iniziative che comportino l'introduzione di misure meno restrittive di quelle disposte su base nazionale, non sono possibili" perché in contrasto con le norme del decreto legge Covid "e quindi sono da considerarsi, a tutti gli effetti di legge, illegittime", scandisce. Francesco Boccia vede di nuovo i Governatori e comunica loro che il 95% delle ordinanze emenate è coerente con il Dpcm del Governo. Fuori rotta, invece, l'ordinanza firmata dalla governatrice calabrese Jole Santelli che prevede la possibilità per bar e ristoranti di utilizzare i tavolini all'aperto è in odore di diffida da parte del Governo. Non basta una telefonata tra il ministro per gli affari regionali e la presidente azzurra per calmare le acque e parte la lettera di diffida: "Se non dovesse essere ritirata l'ordinanza sarà impugnata - avverte Boccia - La fuga in avanti della Calabria non aiuta nessuno e mette a rischio la salute dei calabresi". Ma la governatrice non molla: "Non la ritiro, tra sei giorni il Governo farà un Dpcm uguale alla mia ordinanza", rivendica. "Il problema che abbiamo avuto sono i contagi di ritorno. Il governo faccia il governo, mi aiuti a gestire questa situazione". La governatrice della Calabria interviene poi a "Diritto e Rovescio su Rete 4: "Il ministro Boccia dice di diffidarmi, io ovviamente non ritiro la mia ordinanza". "I ristoranti - sottolinea la Santelli - non li ho aperti io ma il governo prevedendo la possibilità dell'asporto e l'apertura delle cucine e tutto ciò che ne consegue. Io ho aggiunto la possibilità di qualche tavolo fuori che non mi sembra uno scandalo. Ho interpretato estensivamente il provvedimento del governo? Forse". Il premier, in ogni caso, ribadisce la volontà di concordare con le Regioni un allentamento delle misure restrittive che sia circoscritto su base territoriale, differenziando le possibili aperture in modo da tenere conto delle Regioni dove la situazione epidemiologica appare meno critica. E se i governatori plaudono alla possibilità di aperture differenziate, dalla Lega arriva l'invito al presidente del Consiglio "a non alimentare scontri istituzionali". "Sarebbe irresponsabile in questo momento", accusano.