lettera aperta

Tonelli e la dittatura della scienza che rinnega il metodo scientifico

On. Gianni Tonelli

Gentilissimo Direttore, Dopo aver ascoltato il Premier Conte, alcuni giorni or sono, mentre illustrava la “fase 2” dell’emergenza coronavirus, sono stato pervaso da un sentimento di smarrimento in quanto, non solo le misure non mi convincono per nulla, ma soprattutto perché queste non sono conseguenza dei dati oggettivi sull’emergenza. Non so se tutto ciò è frutto di incapacità o di altro, ma desidererei che Lei mi aiutasse in questa valutazione. Ogni volta che qualcuno dichiara l’esistenza di un problema in Italia, la politica, o meglio, certa politica, abdica alle proprie funzioni e rimette ad altri il potere di individuare le soluzioni al problema. Lo abbiamo visto in numerosi governi tecnici, lo abbiamo visto nel governo Monti - Fornero e lo abbiamo visto anche nella precedente legislatura, quando, per avallare le asfissianti politiche di austerity imposte dall’Europa, i governi si sono affidati alla dittatura dei ragionieri di stato che suggerivano, fornendo scudo a quella politica, di procedere ad una serie di tagli lineari imposti dalla spending review.    Per approfondire leggi anche: Conte è intervenuto tardi, scatta la prima denuncia I guai li abbiamo visti nella debilitazione dell’apparato della sicurezza, del sistema penitenziario come in tanti altri, e lo vediamo oggi nel momento in cui prendiamo atto che le “potature” al sistema sanitario ci hanno reso incapaci di affrontare adeguatamente l’emergenza covid. Oggi il premier Conte, ed il suo governo, essendo incapaci di dare risposte, si fanno scudo della comunità scientifica creando una “nuova dittatura”. Fatta questa premessa mi chiedo se la dittatura della scienza non dovrebbe rigorosamente ispirarsi al metodo scientifico? Questo è il problema, ed il non rispetto di questo elemento fondamentale caratterizza l’azione di governo e le regole della fase 2. Stiamo raccogliendo tanti dati ma uno oggi poteva essere il faro per individuare le decisioni future e l'avvio della fase 2, ma non ne ho sentito accennare dal premier Conte e neppure dai suoi ministri. Il metodo scientifico suggerito da Galileo è chiarissimo: ideazione, sperimentazione e conseguente enunciazione. In parole povere se ho una idea la metto sul banco di prova e verifico la sua bontà o meno. Bene Direttore in questi due mesi di lockdown una serie di categorie hanno continuato a lavorare, inter scambiando rapporti con centinaia e centinaia di persone al giorno. Pensiamo al mondo delle forze dell’ordine, spalmate su tutto il territorio nazionale e organizzate dai rispettivi comandi con protocolli differenziati e con tipologie d’impiego estremamente variegate, dal controllo del territorio agli uffici aperti al pubblico o quelle amministrativi interni, pensiamo agli edicolanti ai tabaccai, tassisti, a coloro che lavorano nei supermercati ecc. Qualcuno li ha raccolti questi dati?  In caso contrario ci troveremo di fronte ad una manifesta incapacità o peggio ancora a malafede. Due mesi sono un periodo incontrovertibilmente idoneo a fornire dati relativamente a queste categorie esposte, chiedo a Lei Direttore, il premier Conte ed il governo hanno fatto riferimento a queste categorie per poter progettare il futuro? Perché questo governo si fa scudo della comunità scientifica e non pretende l’applicazione del metodo scientifico? Se la sperimentazione dice che si può “SI DEVE” perché altrimenti qui finiamo tutti a “carte quarantotto” È incapacità o vi è qualcos’altro che non ci è dato sapere?  Io non voglio fare il complottista ma non riesco a darmi una spiegazione non so Lei mi puoi aiutare, ma per certo questo elemento essenziale mi toglie la capacità di dare valore all’intera opera. Che differenza c’è tra un edicolante ed un tabaccaio o un tassista che ricevono centinaia di clienti al giorno rispetto ad un calzolaio ad un bar o l’ufficio di un avvocato una impresa artigiana o commerciale o altro? Certo il COVID ci imporrà ancora numerose restrizioni e precauzioni ma la strada intrapresa non mi appare per nulla quella che una buona scienza consiglierebbe. Forse questo governo, dopo avere inizialmente negato la gravità della situazione, oggi vuole approfittare di questa per evitare di riaprire il dibattito politico, per prolungare la propria esistenza mantenendo la nazione Italia sotto il giogo del terrore pandemico? Forse si vuole approfittare per sacrificare la poca sovranità nazionale sull’altare dell’emergenza sanitaria, quei rimasugli di sovranità nazionale utilizzando il MES? Forse Conte ha paura di fare la fine di Churchill a fine la guerra? Lei Direttore cosa ne pensa?