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All'Italia solo i prestiti del Mes

Conte battuto, irrompe in tv ed esulta per un Recovery fund che (forse) nascerà nel 2021

Franco Bechis
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Se l'Italia ha bisogno di un prestito dall'Unione europea, la sola possibilità che avrà in tempi ravvicinati (e cioè a partire dal primo giugno prossimo), sarà quella di attingere ai 540 miliardi di euro messi a disposizione di tutti i paesi membri attraverso il Mes (per gli investimenti sanitari) e la Bei (che deve però ancora “creare un fondo di garanzia paneuropeo per sostenere le imprese dell'UE, in particolare le PMI, nel corso della crisi). Ieri il Consiglio europeo presieduto da Charles Michel ha infatti approvato definitivamente solo questo pacchetto che per altro era già passato al vaglio dell'Eurogruppo la sera del 9 aprile scorso. Il giorno dopo il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte aveva annunciato che oggi non avrebbe approvato quel pacchetto che conteneva di fatto solo i finanziamenti Mes a disposizione in un tempo ragionevole. Invece l'ha approvato, come risulta dalla comunicazione fatta ieri sera dallo stesso Michel che ha ufficializzato il consenso “unanime” (cioè nessuno si è opposto) a quei 540 miliardi di euro. Conte però aveva anticipato quella dichiarazione dei suoi colleghi che lo avrebbe messo in difficoltà con la sua maggioranza per irrompere nei tg delle ore 20 con una breve dichiarazione che parlava di tutt'altro: “Grandi progressi” ha esordito il premier, “impensabili fino a poche settimane fa, all'esito del Consiglio Europeo appena terminato. Un lungo percorso, avviato con la nostra iniziativa e con la lettera dei 9 Paesi Membri, oggi segna una tappa importante: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico. La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un “Recovery Fund” che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”. Il premier italiano ha buttato così la palla in tribuna, e non ha fanno cenno della sola parte davvero approvata con i suoi colleghi (Mes e Bei appunto, oltre al sistema Sure sulla cassa integrazione). Non che abbia detto una bugia esultando su altri particolari. Ma in parte sì: il Recovery Fund era già... SE VUOI  CONTINUARE  A LEGGERE CLICCA QUI

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