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Maxi assembramento alla Camera. Deputati Pd e M5s in massa in Aula per non perdere sul Mes

Camera dei deputati 24 aprile

L'odg della Meloni non passa, ma sette grillini votano a favore. La Lega: "La maggioranza non ha rispettato il distanziamento"

Dario Martini
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Maxi assembramento alla Camera (come si vede dalla foto che pubblichiamo in cui sono inquadrati i banchi del centrodestra), con i deputati stipati in Aula per votare sull'ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, che vede anche molti parlamentari del M5s contrari. ll tema era insidioso. Così i numeri delle presenze sono schizzati in alto come non accadeva da tempo. È stato l'effetto Giorgia Meloni che ha cercato di mettere in evidenza le contraddizioni interne alla maggioranza. Per approfondire leggi anche: "Il Pd vi sta umiliando". Meloni, appello ai 5S contro il Mes Tanto che oggi - mascherine a parte - quella di Montecitorio sembrava una seduta normale (prima del coronavirus) con tanto di ritorno al voto elettronico che, in queste settimane, non si era fatto per rispettare le misure di sicurezza. Compresa anche la riapertura - con norme anti-Covid ad hoc - del ristorante e della mensa al piano "basamentale". Insomma, una Camera già in Fase 2. "Parlamento praticamente a pieno carico, predichiamo distanziamento sociale che siamo i primi a non mantenere, una assurdità", ha sottolineato via twitter Filippo Sensi del Pd. Una presa di posizione criticata però da molti che sui sociali fanno notare al parlamentare che quando l'Aula è vuota pubblica sempre la foto per denunciarne l'inattività, e oggi che era piena fa lo stesso. Il collega dem Stefano Ceccanti la spiega così: "Come volevasi dimostrare, quando si arriva a posizioni divaricate su temi importanti, come l'ordine del giorno di pregiudiziale ideologica di Fratelli d'Italia sul Mes, l'idea di ricorrere ad accordi di autoriduzione dei deputati non funziona". Continua Ceccanti: «Fdi per primo si dichiara indisponibile e porta quasi tutti i deputati a votare; a quel punto, ovviamente, la maggioranza per legittima difesa prende contromisure e porta a votare circa due terzi dei deputati anziché la metà. Il risultato rispecchia nella sostanza gli equilibri reali dell'Aula, ma si rivela ancora una volta di più, e direi definitivamente, che questo metodo di tenere le regole formalmente intatte per aggirarle con accordi più o meno sensati non sta in piedi». Se ne parlerà nella prossima capigruppo, ha detto in aula Roberto Fico. Il presidente è intervenuto per calmare gli animi dopo l'accusa della Lega alla maggioranza di non rispettare le distanze di sicurezza. "Le forze di maggioranza - ha detto in aula il leghista Edoardo Ziello - sui propri banchi non hanno rispettato nessuna norma sul distanziamento sociale. Presidente Fico intervenga, visto oggi la loro composizione numerica, sono venute meno a quell'accordo, basato su quote, che lei ha siglato all'ultima capigruppo". "Ma non do la colpa a lei ma alla maggioranza che probabilmente rischiava di andare sotto su qualche odg, in particolare su quello che parlava del Mes, e quindi ha violato la regola che lei aveva dato, calpestando la sua figura, facendo arrivare più deputati possibili...". Replica Emanuele Fiano del Pd: "Noi abbiamo rispettato le indicazioni della Presidenza. Purtroppo, quell'accordo di cui parla Ziello non è stato siglato alla capigruppo, perchè il gruppo di Fdi non ha accettato la proposta di accordo di contingentamento del presidente Fico". Ziello ribatte: "Ma qui il problema non è l'accordo politico, ma il rispetto delle distanze in questa Aula... Che mi arriva ora una ramanzina non lo capisco. Il collegio dei questori ha dato una serie di regole, ma quando qualche gruppo come il Pd, viene meno a queste regole, crea un problema di sicurezza della salute pubblica. Lei, presidente Fico, non può non intervenire...". A quel punto l'intervento di Fico: «Devo dire senza alcun dubbio, visto che io ho partecipato e convocato la capigruppo di cui si parla, che nella ultima conferenza dei capigruppo non è stato possibile certificare o siglare un patto per un contingentamento dei parlamentari, come abbiamo fatto altre volte. Ne parleremo nella prossima Conferenza dei capigruppo...". Intanto, Giorgia Meloni fa notare che "ci sono 7 deputati Cinque Stelle che non hanno seguito il diktat di partito, votando a favore dell'odg di Fratelli d'Italia per dire chiaramente no al Mes -  scrive la leader di FdI su Facebook - In contrasto anche con i loro colleghi di partito che hanno scelto di sottomettersi al Pd. Senza che tolga nulla alle nostre differenze, da italiana li voglio ringraziare per essere stati coerenti e coraggiosi".

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