il caso
Sileri-Iene, ora è guerra. Occhio che si finisce in tribunale
La guerra tra il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri e la trasmissione Mediaset Le Iene non si placa. Una "diffida formale all’obbligo di rettifica" è stata infatti inviata alla redazione de "Le Iene" dagli avvocati Pier Gerardo Santoro e Alessandro Diddi, in qualità di legali della società al centro del servizio di Filippo Roma e Marco Occhipinti andato in onda nel programma di Italia 1 martedì scorso, che indagava su una fornitura di maschere per la ventilazione al Policlinico Umberto I e metteva in evidenza la presenza tra i dipendenti della società fornitrice della signora Giada Nurry, moglie del viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri. "Il contenuto del servizio - scrivono gli avvocati alla redazione del programma televisivo - è da ritenersi gravemente diffamatorio in quanto, oltre a rappresentare fatti non veritieri - sia nel loro contenuto che nella loro ricostruzione cronologica - ha indotto gli spettatori, attraverso mere suggestioni, speculazioni sul tema sanitario e infondati accostamenti - a ritenere che presso l’ospedale Policlinico Umberto I di Roma non solo siano forniti strumenti sanitari inadeguati e non corrispondenti a quelli richiesti ma, addirittura, che ciò sia stato possibile per una presunta, quanto inesistente, agevolazione politica". "Il servizio, infatti - proseguono i legali - mette in relazione la gara vinta dalla Società nostra assistita - indetta dal Policlinico Umberto I, per la fornitura di maschere riutilizzabili per la ventilazione - con la circostanza che all’interno della medesima Società è impiegata la moglie del Viceministro alla Sanità, inducendo a credere che detta gara sia stata vinta '10 giorni dopo' la nomina del Dott. Sileri. Dal servizio si è evinto, inoltre, che i prodotti offerti in gara non corrispondessero alle prescrizioni del capitolato di gara o, peggio, fossero 'pericolosi' per la salute e sicurezza dei pazienti. Quanto rappresentato è radicalmente falso", lamentano gli avvocati. Che più avanti definiscono "gravemente diffamatorio" "ogni riferimento alla nomina governativa del dott. Sileri e il suo accostamento alla gara vinta dalla nostra assistita, tale da far credere agli spettatori che vi sia stato una conseguenza sull’esito dell’aggiudicazione". "È bene ricordare che il Dott. Sileri è stato nominato Viceministro solo nel successivo settembre 2019 con il II° Governo Conte, quando, la gara era stata già aggiudicata" la conclusione dei legali.