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Sileri-Iene, ora è guerra. Occhio che si finisce in tribunale

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Gabriella Di Girolamo con Pierpaolo Sileri

Dai legali della società della moglie del viceministro della Salute parte la diffida nei confronti del programma Mediaset autore di un servizio definito "pieno di falsità"

Carlantonio Solimene
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La guerra tra il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri e la trasmissione Mediaset Le Iene non si placa. Una "diffida formale all'obbligo di rettifica" è stata infatti inviata alla redazione de "Le Iene" dagli avvocati Pier Gerardo Santoro e Alessandro Diddi, in qualità di legali della società al centro del servizio di Filippo Roma e Marco Occhipinti andato in onda nel programma di Italia 1 martedì scorso, che indagava su una fornitura di maschere per la ventilazione al Policlinico Umberto I e metteva in evidenza la presenza tra i dipendenti della società fornitrice della signora Giada Nurry, moglie del viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri. "Il contenuto del servizio - scrivono gli avvocati alla redazione del programma televisivo - è da ritenersi gravemente diffamatorio in quanto, oltre a rappresentare fatti non veritieri - sia nel loro contenuto che nella loro ricostruzione cronologica - ha indotto gli spettatori, attraverso mere suggestioni, speculazioni sul tema sanitario e infondati accostamenti - a ritenere che presso l'ospedale Policlinico Umberto I di Roma non solo siano forniti strumenti sanitari inadeguati e non corrispondenti a quelli richiesti ma, addirittura, che ciò sia stato possibile per una presunta, quanto inesistente, agevolazione politica". "Il servizio, infatti - proseguono i legali - mette in relazione la gara vinta dalla Società nostra assistita - indetta dal Policlinico Umberto I, per la fornitura di maschere riutilizzabili per la ventilazione - con la circostanza che all'interno della medesima Società è impiegata la moglie del Viceministro alla Sanità, inducendo a credere che detta gara sia stata vinta '10 giorni dopo' la nomina del Dott. Sileri. Dal servizio si è evinto, inoltre, che i prodotti offerti in gara non corrispondessero alle prescrizioni del capitolato di gara o, peggio, fossero 'pericolosi' per la salute e sicurezza dei pazienti. Quanto rappresentato è radicalmente falso", lamentano gli avvocati. Che più avanti definiscono "gravemente diffamatorio" "ogni riferimento alla nomina governativa del dott. Sileri e il suo accostamento alla gara vinta dalla nostra assistita, tale da far credere agli spettatori che vi sia stato una conseguenza sull'esito dell'aggiudicazione". "È bene ricordare che il Dott. Sileri è stato nominato Viceministro solo nel successivo settembre 2019 con il II° Governo Conte, quando, la gara era stata già aggiudicata" la conclusione dei legali.

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