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Coronavirus, crisi del turismo: servono più investimenti per ripartire

Silvia Sfregola
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"La stima di 50 miliardi di perdite con un calo del settore alberghiero del 70% fissano le dimensioni macroscopiche del problema che sta affrontando il comparto italiano del turismo". Lo dichiara l'eurodeputato Giuseppe Ferrandino (Pd, membro della commissione Trasporti e Turismo e vicepresidente della task force europea). "Le ipotesi avanzate in queste ore di sgravi fiscali e credito d'imposta per le aziende, estensione della Naspi e sgravi per l'assunzione degli stagionali per i lavoratori - ha aggiunto - sono un buon inizio ma da sole non bastano. La deducibilità della spesa per le vacanze mi sembra una proposta di buonsenso, ma e l'Europa che può offrire delle soluzioni aggiuntive, oltre ai 200 miliardi messi in campo dalla Bei. La richiesta di mutualizzazione del debito a carico dell'Ue potrebbe consentire agli Stati membri di agire in modo rapido ed efficace per sostenere i lavoratori e le pmi". “Molte strutture non potranno riaprire a causa dei vincoli e della inevitabile contrazione della domanda. Perché allora non mettere in campo investimenti per consentire di ammodernarsi e mettersi a norma in modo da ritornare sul mercato l'anno successivo, con una offerta turistica più attraente ed efficiente? Sarebbe - conclude - una soluzione preferibile alle chiusure e alla perdita di posti di lavoro oppure alle riaperture senza certezze”.

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