botta e risposta
L'Anpi protesta, il governo fa dietrofront: nessuna esclusione per il 25 aprile
I partigiani, o almeno di loro eredi, protestano perché il governo con la scusa del coronavirus li fa fuori dal 25 aprile. Ma l'esecutivo alla fine si arrende e fa dietrofront. L'Anpi ha protestato per la circolare del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fraccaro che secondo l’associazione "di fatto impedisce ai rappresentanti dell'Anpi, per evitare assembramenti, di essere presenti alle celebrazioni ufficiali del 25 aprile. Chiediamo al Governo di cambiare questa norma. In ogni caso l’Anpi parteciperà alle celebrazioni", si legge in una nota, che esprime "incredulità e rammarico di fronte ad un atto di indifferenza e scortesia del governo Conte, che mai si sarebbero aspettati". "Mentre il governo si accinge a far riaprire varie industrie, vieta ai partigiani e agli antifascisti di portare un fiore sulla tomba dei propri morti. Tutto ciò potrebbe denotare, in ultima analisi, o malafede politica o completa ignoranza della storia patria", è l'affondo dell'associazione partigiana. Leggi anche: Il 25 aprile di La Russa: celebriamo i morti delle guerre e del Covid Rimostranze accolte dal governo che in una nota spiega: "la circolare inviata dalla Presidenza del Consiglio non esclude in alcun modo l’Anpi dalle celebrazioni del 25 aprile. La circolare è indirizzata alle sole autorità pubbliche e, in ragione dei provvedimenti restrittivi legati al Covid-19, intende semplicemente limitare la partecipazione delle autorità ed escludere assembramenti. Le associazioni partigiane e combattentistiche potranno quindi partecipare alle celebrazioni per il 75° anniversario della Liberazione, naturalmente in forme compatibili con l’attuale situazione di emergenza. Saranno date ulteriori indicazioni in tal senso ai Prefetti con la consapevolezza del valore che questo anniversario ricopre per l’Italia e dell’importanza di difendere la memoria democratica del Paese".